Il bustocco Nicola Pepe principe del gusto nel regno di Cracco

nicola pepe busto

BUSTO ARSIZIO – Da Busto Arsizio alla corte di re Carlo Cracco, nella temibile cucina di Hell’s Kitchen. Ha preso il via ieri sera 6 novembre l’avventura televisiva dello chef Nicola Pepe, ventiduenne bustocco diplomato all’Ipc Verri che maneggia da sempre i fornelli dei ristoranti stellati di Milano e che sogna di portare nel mondo i veri sapori d’Italia.

nicola pepe bustoIl più giovane del programma

Il reality condotto da Carlo Cracco, giunto alla sua quinta edizione, porta due brigate a misurarsi nella sacra arte della cucina tra servizi serali particolarmente impegnativi, sfide a squadre, prove di vantaggio e penalità varie. In palio per il vincitore, un contratto in uno dei ristoranti dell’hotel J.W. Marriott Venice Resort & Spa, sull’Isola delle Rose nella Laguna di Venezia.
Nicola Pepe racconta di essere approdato al programma per caso, su consiglio di un amico che lo ha spinto a partecipare al cast. «Non avevo mai preso in considerazione la tv perché vedevo troppo in risalto il negativo, gli errori e le urla, e non il piacere del cucinare, il sudore e l’emozione di portare a termine un servizio, di completare un piatto». Ma, trovandosi di fronte ad un bivio in cui meditava anche il trasferimento all’estero, la decisione: lasciar tutto e andare. «Tra centinaia mi hanno preso tra i venti della prima puntata: sono il più giovane». Ieri sera, dopo le prime eliminazioni, Nicola è rimasto nel programma insieme ad altri 13 concorrenti.

Amo i sapori d’Italia

Una rapporto, quello del giovane chef con la cucina, che comincia da bambino quando a scuola «non mangiavo le merendine come tutti, ma sperimentavo panini strani con peperoni o le sarde», proseguendo con «delle disastrose uova strapazzate, il mio primo esperimento in cucina, a sei anni». Durante gli anni dell’istituto alberghiero, i primi lavori come commis prima, e capo partita poi, in due ristoranti stellati di Milano, «senza concedermi mai uscite, feste, fidanzate: ho sempre lavorato, a volte finivo il servizio quasi in lacrime, ma ho imparato tantissimo».
Giovanissimo ma consapevole di quello che sa e quello che vuole, senza fermarsi mai: messo da parte l’estero, Nicola ha prima di tutto viaggiato e assaggiato la ricchezza della cucina italiana da nord a sud: «dalla Liguria, dove ho pescato chili di acciughe, a Roma, dove ho mangiato enormi piatti di carbonara e amatriciana, fino a Salerno, dove ho conosciuto l’accoglienza gastronomica di chi mi ha preparato un casatiello alle due di notte solo per farmelo assaggiare». Il sogno di Nicola è quello di prendere questa ricchezza e portarla all’estero, per mostrare a tutti «quali sono i veri gusti della cucina italiana così come li ho assaggiati io».
Un bagaglio di prodotti e sapori, e soprattutto di idee e sogni, già bello pieno: quale sarà il piatto preferito di un così giovane chef che cucina e assaggia di tutto? «Lo so che è strano, ma vado pazzo per gli spaghetti spezzati con le lenticchie. Quando troverò una ragazza capace di prepararli, e so che la troverò, giuro: me la sposo».

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