BUGUGGIATE – Come termina l’inferno della divina commedia lo sappiamo tutti, tutti conosciamo quell’iconico “quindi uscimmo a rivedere le stelle” ed è proprio da qui, dal punto in cui si osservano le stelle, che l’amministrazione comunale firmerà un accordo con la società astronomica Schiaparelli, domenica 10 ottobre alle ore 18.
Tutte le stelle per i bambini
«L’accordo testimonia nel nostro piccolo la volontà di sostenere la scienza e di coltivare la curiosità che ci auguriamo non abbandoni mai le nostre vite» dice il sindaco Matteo Sambo in relazione a un’intesa che ha visto Comune e società astronomica sostenersi in un rapporto di reciprocità che non può far altro che coltivare la comunità. Grazie all’accordo la società ha potuto ricevere una nuova apparecchiatura per l’osservazione astronomica mentre il Comune ha intessuto una relazione che porterà numerosi bambini a osservare quelle stelle e quei corpi celesti di cui ancora tanto dobbiamo scoprire. Non solo i più giovani però potranno osservare la volta celeste seguendo le orme di Galileo, grazie all’intesa infatti anche i cittadini buguggiatesi verranno coinvolti in visite gratuite all’osservatorio.
Scienza e ricerca fondamentali
«La scienza, la ricerca, sono fondamentali per l’esistenza umana e possono essere coltivate solo a partire da uno spirito curioso. Come amministrazione dobbiamo fare tutto quello che è in nostro potere per fare in modo che questa curiosità non si spenga mai perché è proprio dalle domande che questa suscita che abbiamo arricchito il nostro bagaglio culturale e la nostra conoscenza nei confronti del mondo, dell’universo ma anche dell’uomo e, oggi più che mai, ci rendiamo conto di quanto questo sapere sia letteralmente vitale. Magari grazie a questo accordo che porterà i nostri bambini ad osservare uno dei luoghi più belli ed enigmatici della nostra esistenza, il cielo, nascerà la prossima Margherita Hack; chi lo sa, ma anche se non fosse così, la conoscenza non può far altro che migliorare l’esistenza del singolo che, a cascata, migliora quella della collettività» conclude Sambo.