Burattana addio, la cooperativa apre un negozio con ragazzi con sindrome di Down

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BUSTO ARSIZIO – Un negozio che fa bene all’ambiente, che abbandona la plastica per sempre, che crea un habitat ottimale per gli insetti locali, ma soprattutto che dà un’occasione lavorativa a quattro giovani ragazzi con la sindrome di Down. Dopo quasi 3 anni di attesa, difficoltà e pandemia, oggi, sabato 26 marzo, apre ufficialmente Naturalia, il negozio bio della cooperativa sociale Cascina Burattana di Busto Arsizio.

Dopo quasi 3 anni

Clienti in fila fuori dal negozio aspettando la fatidica apertura, parcheggi completamente pieni e curiosi che si uniscono ai festeggiamenti. E’ questo lo scenario che si è aperto questa mattina, sabato 26 marzo, in via XI febbraio a Busto Arsizio in occasione dell’inaugurazione del negozio Naturalia della cooperativa sociale Cascina Burattana. «Abbiamo preso in affitto lo stabile nel settembre del 2019, quindi lo stiamo pagando da quasi 3 anni, senza però avere incassi perchè non abbiamo potuto lavorare. Il Covid ci ha davvero messo in ginocchio, quindi questa è un’occasione di ripartenza e anche di cambiamento», spiega il presidente, Matteo Di Mattei.

In Cascina Burattana non si può lavorare

Infatti, la cooperativa lascerà ufficialmente la cascina Burattana di Borsano, dove ora rimangono solamente le arnie delle api. «Quel terreno è completamente di proprietà comunale, ma l’amministrazione non ci ha mai permesso di sistemarlo. Le condizioni sono pessime e quindi non possiamo più svolgere il nostro lavoro lì», racconta Di Mattei. Da qui la decisione di spostarsi in un’altra cascina, sempre a Busto, ma in zona cimitero, tra un mese: lì saranno trasferite le 40 arnie curate dall’apicoltore Alberto Canavesi, che sono però solo una parte del progetto più ampio, finanziato da Fondazione Cariplo.

Lavoro e disabilità

Non si tratta solo di agricolutura completamente biologica, di sostegno all’ambiente e di cura delle api, insetti fondamentali per la biodiversità del nostro paese e ormai in via d’estinzione, dato che dagli anni ’90 è scomparso circa il 17% delle diverse specie, ma si tratta sorpattutto di avere un importante impatto sociale. In negozio lavoreranno infatti quattro ragazzi con la sindrome di Down: Daniele, Gaia, Gloria e Paolo, entusiasti all’idea di una ripartenza anche per loro. «Per noi è un sogno che si avvera», dicono i neoassunti. La parità lavorativa per le persone con disabilità in Italia è infatti ancora lontana, dato che nel 2021 solo il 35% delle persone con limitazioni funzionali ha effettivamente un lavoro e la pandemia non ha fatto altro che peggiorare la situazione.

Zero plastica

Il negozio ha già attirato l’attenzione di molte persone a Busto e non solo, perchè è uno dei pochi esempi di attività zero waste. Infatti, ogni prodotto, sia alimentare che cosmetico o detersivo, ha sia la versione confezionata in plastica di riso, che quindi è completamente biodegradabile, e quella alla spina. «In questo modo – continua il presidente – ognuno potrà portare dei contenitori da casa o usare i nostri sacchetti in carta per comprare i prodotti ed eliminare completamente la plastica. Vogliamo davvero fare la differenza con questo negozio, infatti la nostra energia elettrica è al 100% eolica e per compensare le nostre emissioni piantumeremo il perimetro dell’azienda agricola con piante autocnone. Tanto immettiamo, tanto ridiamo all’ambiente e alla società».

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