Fabbrica di marijuana a Buscate: arrestati 5 albanesi. Trovate armi e munizioni

BUSCATE – Un vero e proprio laboratorio per la produzione su scala industriale di marijuana scoperto a Buscate. In manette cinque albanesi. Gli arresti sono scattati nella mattinata di ieri, lunedì 21 giugno, quando in azione sono entrati gli uomini del commissariato di polizia di Stato di Gallarate guidati dal vicequestore aggiunto Luigi Marsico.

Sequestrati 50 chili di droga

Nell’operazione sono state sequestrate 1.176 piantine di marijuana, 35 chili di erba già pronta per essere immessa sul mercato dello spaccio e forse destinati ai minorenni. Oltre ad altri 15 chili circa di inflorescenze. «In un contesto di pandemia – ha sottolineato il questore di Varese Michele Morelli ringraziando gli uomini del commissariato gallaratese per l’eccellente lavoro svolto – Non abbiamo mai smesso di fare attività di repressione di un fenomeno, quello della spaccio, che spesso vede quale ultimo destinatario dei minorenni. In quest’ottica il risultato ottenuto oggi è importantissimo e non ha senso fare distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti: qui parliamo di criminalità molto ben organizzata e di alto livello».

Il custode della “ditta” armato di pistola

Il bitz è scattato a metà mattinata di ieri. Quando 12 uomini del commissariato di via Ragazzi del ’99 hanno “cinturato” il capannine individuato come vero e proprio laboratorio per la produzione a livello industriale di marijuana facendo irruzione. «Abbiamo sviluppato questa attività nell’arco di pochi giorni – ha spiega il vicequestore aggiunto Marsico – Abbiamo ricevuto informazioni su una possibilità attività a Buscate. Individuato il capannone siamo immediatamente intervenuti. All’interno c’erano due serre per la coltivazione di marijuana, in tutto 1.176 piante da un metro e mezzo di altezza. Le serre erano dotate di impianto di irrigazione, di illuminazione e aerazione. In un’altra parte del capannone era stato allestito l’essiccatoio». Si stima che l’intero raccolto avrebbe potuto immettere sul mercato tra i 500 e i 600 chili di stupefacente. Il capannone era dotato di un alloggio «Per il custode – ha detto Marsico – Dove abbiamo trovato una pistola Smith & Wesson carica con relative munizioni, a dimostrazione della pericolosità del sodalizio». I 5 cittadini albanesi arrestati, tra i 20 e i 30 anni, uno con precedenti specifici e tre irregolari sul territorio italiano non hanno opposto resistenza.

Coltivazioni “in loco” invece di importazione dall’estero

«Si tratta di un sequestro record – ha aggiunto Silvia Elena Passoni, dirigente della Mobile della Questura di Varese – Parliamo di spaccio all’ingrosso. Il fenomeno di questo tipo di produzione industriale potrebbe indicare una convenienza, da parte degli spacciatori, a coltivare lo stupefacente in Italia invece di importarlo dall’estero. Durante il lockdown probabilmente c’erano state difficoltà di approvvigionamento: in quest’ottica l’operazione del commissariato di Gallarate potrebbe aver dato uno scossone al mercato». Di certo le indagini andranno avanti per cercare di ricostruire l’intera filiera produttiva.

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