Busto, 932 multe nella settimana della sicurezza: 125 per le cinture non allacciate

BUSTO ARSIZIO – «Troppi automobilisti non osservano l’obbligo di allacciarsi la cintura di sicurezza»: in una settimana 125 multe per violazione dell’articolo 172 del Codice della Strada, che impone l’uso della cintura e del seggiolino per i bambini, nell’ambito della quinta e ultima (per il 2022) campagna di sicurezza stradale del Comando di Polizia Locale. In tutto sono state 932 le violazioni accertate fra verbali e preavvisi redatti dal personale in servizio, nel corso della settimana di controlli straordinari.

Controlli notturni nel weekend

Non solo cinture non allacciate: gli agenti di Polizia locale hanno anche realizzato una serie di posti di controllo, con tre pattuglie in servizio, sia in centro sia nei quartieri di Sant’Anna e Beata Giuliana, in orari notturni dalle 20 di venerdi sera, 25 novembre, alle 2 di sabato mattina, 26 novembre. I risultati: 75 veicoli e relativi conducenti controllati; 9 violazioni contestate, di cui 3 per revisione scaduta, 2 per omesso uso di cinture di sicurezza, una per guida di auto aziendale senza autorizzazione, una per fari non funzionanti, oltre a due violazioni a rilevanza penale e precisamente una per guida in stato di ebbrezza con tasso oltre il doppio del limite e veicolo rimosso per mancanza dei requisiti per l’affidamento e una per guida con patente revocata per la seconda volta in due anni.

«Più rispetto per se stessi»

«La cosa che maggiormente mi ha colpito, se devo dirla tutta – ammette l’assessore alla sicurezza Salvatore Loschiavo – è la superficialità con cui ancora molti automobilisti, che al contempo sono anche genitori, omettono l’uso dei sistemi di ritenuta a protezione dei bambini: un atteggiamento folle che mette a repentaglio la sicurezza del bene più prezioso che ognuno di noi ha, i nostri figli. Mi auguro che anche grazie alle campagne di sensibilizzazione della Polizia Locale ciascuno possa fare una adeguata riflessione e si comprenda l’importanza del rispetto delle regole, nell’interesse di ciascuno e quello preminente della collettività. La cittadinanza deve saperlo: l’amministrazione non ha bisogno di fare cassa, ma tutti abbiamo bisogno di proteggere noi stessi e gli altri da comportamenti superficiali, le cui conseguenze spesso sono gravi, troppo gravi ed irrimediabili».

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