Busto, rimpasto di giunta avanti a fatica: dentro Albani, Attolini e Laura Rogora

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BUSTO ARSIZIO – Un passo indietro, quello della Lega che rinuncia al quarto assessore e posiziona Alessandro Albani al posto della dimissionaria Isabella Tovaglieri. Un ultimo schiaffo a Forza Italia che, sì manterrà il doppio assessore, ma dovrà mettere sul tavolo il nome di una donna e sacrificare Alessandro Chiesa. Un po’ di richieste per posizioni nelle partecipate che, ai più e a microfoni spenti, sono sembrate rivendicazioni di posizioni personali, più che ragionamenti frutto di visioni progettuali a medio respiro.

Insomma, di riffa o di raffa, in un tira e molla infinito, la lunga crisi di Busto vede la parola fine. Che però non è ancora scritta. I più ottimisti dicono che la fumata bianca arriverà domani, venerdì 2 agosto, dopo l’incontro in programma alle 18. I pessimisti, invece, frenano. Ci sono dettagli (mica tanto dettagli, poiché sono i posti nelle partecipate) da definire per puntellare lo schema. Sta di fatto che sindaco e maggioranza hanno ieri, mercoledì 31 luglio, raggiunto un’intesa di massima, da perfezionare, con il fiatone.

Quello di ieri è stato un vertice di maggioranza (quasi) decisivo. Alla fine sul tavolo delle trattative è rimasto lo schema d’inizio mandato, ovvero 3 assessori della Lega, 2 di Forza Italia e 2 in carico ai civici. Ma se la maggioranza uscita dalle urne era fresca e piena di energia, quella rimpastata ieri appare già fiacca e stravolta dalla fatica della trattative.

L’ultimo schiaffo a Forza Italia

A partire proprio da Forza Italia che, la si giri come si vuole, ieri ha incassato l’ultimo schiaffo. Il partito di Berlusconi a Busto Arsizio, dopo essere stato cannibalizzato in consiglio comunale, aver fatto un passo indietro su tutte le nomine nelle partecipate bustocche, aveva chiesto di mantenere i due assessori già in giunta. Ma così non è stato: confermata la doppia delegazione, i forzisti sono stati chiamati a risolvere il problema più grosso dell’intera partita rimpasto, ovvero trovare una donna da mettere in giunta. L’unica scelta politica che il tavolo di maggioranza ha concesso ai forzisti è stata quella di decidere chi tagliare tra Gigi Farioli e Alessandro Chiesa, il quale ben conscio di essere da tempo l’agnello da sacrificare non spingerà il partito a scegliere, ma metterà in atto il classico passo indietro. Togliendo tutti dall’imbarazzo e con la certezza che perfino il commissario Giacomo Caliendo, alla luce della situazione, ha dato l’ok a restare in giunta a Farioli.

Un po’ di Zucchero

Fino a ieri la colonna sonora per questa maggioranza avrebbe potuto essere la canzone di Zucchero Fornaciari “Senza una donna”, poiché la quota rosa era, e resta, fondamentale per chiudere la partita. Peccato che nessuno aveva uno straccio di nome da mettere sul tavolo. O meglio, la Lega sì, ma solo in caso di quattro assessori. Quindi la partita si è spostata tra Forza Italia e Idee in Comune, i quali ieri si sono sfilati sostenendo di avere già in quota un’assessore donna: Paola Magugliani, che il sindaco ha blindato e “appiccicato” al nuovo gruppo consigliare. Tanto che Paolo Genoni e Franco Castiglioni, ovvero i portavoce dei civici hanno spinto e ottenuto di mettere in giunta Osvaldo Attolini. A quel punto il cerino è rimasto in mano a Forza Italia, politicamente all’angolo e con questioni politiche interne a su scala provinciale belle toste. Insomma la quota sarà azzurra. E il nome che gira è quello di Laura Rogora, “creatura politica” di Orazio Tallarida, anch’egli presente al tavolo delle trattative insieme al commissario cittadino Gigi Farioli. Rogora è attualmente presidente del parco Alto Milanese e esponente di Agorà Busto.

E le deleghe?

Non si toccano. Una delle richieste della Lega era quella di rimpastare anche le deleghe. Troppo sbilanciate, poiché alcune, e pesanti, sono concentrate tutte nelle mani del sindaco. Ma a quanto pare sull’argomento Emanuele Antonelli è stato chiaro: i sostituti prendono le deleghe di chi lascia, ovvero Attolini ai Servizi sociali, Alessandro Albani all’Urbanistica e Laura Rogora al Personale. Se così fosse, anche l’ipotesi di assegnare l’Urbanistica a Gigi Farioli rimarrebbe nel cassetto.

Il gioco delle parti

Facile no? Dentro Albani, Rogora e Attolini e partita chiusa. Macché. Ci sono ancora tasselli da sistemare per puntellare lo schema. Pochi ma ostici. Già perché nel gioco degli equilibri politici da rispettare rientrano i posti nelle partecipate. Ed è su questa partita che da stamattina si è scatenato il putiferio sulle chat politiche bustocche. Anche sulla base di alcune richieste messe sul tavolo ieri, come quella di Franco Castiglioni che ha avanzato la richiesta (condivisa da Idee in Comune?) di una presidenza in una partecipata. O quella di Matteo Sabba, il quale ancora ieri per conto di Busto Grande – Lombardia Ideale ha rivendicato un assessorato (Servizi Sociali?). Richiesta che sta creando un po’ di scompiglio in Forza Italia, che vede messo in discussione un posto in giunta. Ad ogni modo le partecipate sulle quali si sta ragionando sono Agesp energia e Prealpi gas. E la partita è tutt’altro che semplice. Per sbloccarsi, infatti, ci vorrebbero le dimissioni dell’amministratore di Agesp energia Silvia Gatti e del presidente di Prealpi gas Luca Beretta (tra l’altro designato a suo tempo proprio da Franco Castiglioni), ma che a quanto pare hanno tutte le intenzioni di tirare dritto fino a fine mandato. Ovvero tra poco meno di un anno. Se così sarà la soluzione della crisi accontenterà qualcuno, ma scontenterà parecchi.

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