Avvocati e magistrati di Busto “condannano” il sindaco Antonelli

castanoprimo sportello legale giustizia

BUSTO ARSIZIO – Il post su Facebook del sindaco di Busto Emanuele Antonelli diventa un caso. Un caso capace di mettere d’accordo in un colpo solo l’Ordine degli Avvocati del foro di Busto Arsizio, la Camera Penale di Busto e la locale sotto sezione dell’Associazione Nazionale Magistrati. Uniti nell’esprime «Sconcerto» per le esternazioni del primo cittadino e biasimo profondo per i commenti decisamente ingiuriosi e in alcuni casi anche minacciosi postati dagli utenti social dopo le parole ticchettate dal sindaco di Busto.

Il post del sindaco

Il post in questione era successivo alla notizia dell’avvenuta rimessa in libertà del giovane straniero protagonista dell’aggressione con sputi e botte ai danni degli agenti della polizia locale intervenuti per bloccare il 30enne ubriaco e molesto nel parcheggio della Coop. Il fatto è noto. Il giovane in udienza ha patteggiato a un anno di pena ed è tornato libero (con obbligo di presentazione) così come previsto dalle vigenti normative. Il sindaco, contrariato dall’epilogo della vicenda, si era scusato con amarezza e ironia con i cittadini tutti e con gli agenti coinvolti perché il giovane poco dopo il fatto era tornato libero di «Ubriacarsi ed essere ancora molesto». Il rammarico del sindaco era rivolto anche all’inadeguatezza delle leggi italiane.

Insulti e minacce a magistrati e avvocati

Un post del genere, come assolutamente prevedibile, ha incendiato gli animi e i commenti seguiti sono stati aggressivi e di insulto nel migliore dei casi, di aperta minaccia nel peggiore, nei confronti di giudice, pubblico ministero e avvocato difensore. Di qui la decisione del presidente dell’Ordine degli Avvocati Angelo Proserpio, del presidente della Camera Penale Roberto Aventi e del presidente della sottosezione locale dall’Associazione Nazionale Magistrati Luisa Bovitutti di firmare un documento congiunto nel quale si ricorda a tutti che in un’aula di tribunale si applica la legge a tutela dei diritti di tutti visto che, per fortuna, viviamo ancora in uno stato garantista. E che questo principio andrebbe compreso e rispettato. Soprattutto dalle istituzioni e da un sindaco che sul quotidiano La Prealpina sul tema si è prodotto in esternazioni accese del tipo «Ma va da via il c…ripeto il mio pensiero vaff…».

Ecco il documento congiunto

Esternazioni dal titolo «Chiedo scusa ai miei concittadini se oggi l’aggressore è già libero» pubblicate dal Sindaco sul social network Facebook, seguivano sul medesimo social network plurimi e irripetibili commenti di iscritti dal carattere ingiurioso e minaccioso, nei confronti del giudice, del Pm titolare del procedimento e dell’avvocato difensore dell’imputato. Occorre osservare, a fronte di tali gravi condotte, che il corretto esercizio della funzione giurisdizionale, ancorato all’applicazione di norme giuridiche e non ad estemporanee valutazioni emotive, nulla ha a che vedere con la ricerca del consenso né con l’irrogazione di pene esemplari per compiacere la collettività. La decisione giudiziale e il complesso dei valori a chi essa si ispira non mirano certo ad assecondare le pulsioni giustizialiste di chi, sentendosi protetto da uno schermo virtuale, invoca violenza a danno del giudice, del pm o del difensore dei quali evidentemente ignora ruolo e funzione. Non può quindi tollerarsi alcuna aggressione a tali figure istituzionali, che delle garanzie e dei diritti individuali sono i tutori; ancor più gravi appaiono le suddette condotte se si considera la peculiare situazione di emergenza sanitaria che l’intera Comunità nazionale sta vivendo e lo sforzo che si sta compiendo per consentire al sistema Giustizia di continuare ad operare. Non si può infine non rilevare come la delicatezza che connota ogni decisione giudiziaria e i principi giuridici ad essa sottesi avrebbero quanto meno imposto un doveroso contegno in chi, per il ruolo politico rivestito, dovrebbe essere una guida per la collettività. Per le ragioni esposte l’Associazione Nazionale Magistrati, l’Ordine degli Avvocati di Busto e la Camera Penale, esprimo sconcerto per le dichiarazioni del sindaco di Busto Arsizio e indignazione e ferma condanna per i commenti che ad esse sono seguiti sui social network nonché la più ampia solidarietà e vicinanza ai magistrati ed all’avvocato destinatari di ignobili attacchi.

busto avvocati magistrati antonelli – MALPENSA24