Busto, Bordonaro: «Accam è già in-house e in linea con la legge Madia»

busto bordonaro accam

BUSTO ARSIZIO – I cambi di rotta della società, gli investimenti fatti e quelli programmati, la consapevolezza che Accam può avere un futuro anche oltre l’incenerimento dei rifiuti e lo studio e la progettazione di tecnologie innovative e di minor impatto ambientale. Ma anche i nodi sul tavolo, anche quelli più difficili da sciogliere come la questione dell’in house, esplosa dopo la risposta della corte dei conti a un quesito posto dal comune di Canegrate. Sono questi i temi affrontati ieri dalla presidente del cda di Accam Laura Bordonaro all’incontro organizzato dagli Amici del Partito popolare europeo in provincia di Varese dal titolo “Ambiente: sfide e opportunità”, che si è tenuto a Villa Tovaglieri e al quale ha partecipato anche l’assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo.

Bordonaro ha ripercorso a grandi linee gli ultimi anni della società e spiegato come sono cambiati gli scenari passando da una preventivata chiusura di impianto e società a quella attuale, nella quale i soci, votando il nuovo piano industriale, hanno di fatto dato una vision più ampia, anche nel tempo, all’impianto di Borsano e al cda. Per poi soffermarsi su una delle questioni più delicate e al momento sul tavolo: ovvero quella dell’in-house.

«La volontà dell’assemblea dei soci azionisti – ha detto Bordonaro – è di mantenere la società in-house, poiché garantisce da un lato una governance pubblica e dall’altro una gestione della società che è supervisionata da un comitato di controllo analogo, composto dai soci azionisti e da procedimenti monitorati pubblicamente». E più precisamente Bordonaro ha sostenuto che «Accam da sempre ha avuto un fatturato derivante principalmente dai soci. Ora la legge dà un’indicazione di 80 a 20. Il nostro fatturato derivate dai soci arriva al 70 per cento. Ma bisogna anche considerare che contiamo una buona percentuale, il 17%, di smaltimento di rifiuti di derivazione pubblica, ovvero da ospedali, Asl, aeroporto. Per cui a ben vedere Accam è in linea con il modello organizzativo che vuole la legge. Certo è che bisogna continuare a perseguire il fatto che tutti i soci, se vogliono continuare a farne parte, devono arrivare a conferire».

Quello dell’assessore Cattaneo invece è stato un intervento a più ampio raggio sulla sostenibilità, «il tema del futuro. E la Lombardia deve essere la Regione che in Europa deve assumere la leadership per le politiche di contrasto al cambiamento climatico e per l’impegno nella tutela dell’ambiente». L’Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia hapoi proseguito: «Da questo tema dipende anche lo sviluppo economico del nostro Paese. La Lombardia può già essere la Regione traino per innovazione e nuove tecnologie sulla sostenibilità ambientale e lo sviluppo di una economia della decarbonizzazione».

Cattaneo ha ricordato gli obiettivi sfidanti che attendono il territorio: ridurre del 40% entro il 2030 le emissioni di Co2 e gas serra, arrivare oltre il 30% di energia prodotta attraverso le rinnovabili (superando il 17% attuale), efficientare i consumi energetici riducendoli del 32%. L’obiettivo finale è arrivare ad una Regione a emissioni zero entro il 2050. 

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