BUSTO ARSIZIO – Se il nuovo gruppo consiliare fosse davvero quello dei fedelissimi del sindaco, Antonelli avrebbe di che essere preoccupato. La conferenza stampa dei quattro consiglieri di maggioranza Paolo Genoni, Roberto Ghidotti, Donatella Fraschini e Alberto Armiraglio, che avevano trovato una sintesi, è saltata. Conferenza stampa convocata ieri pomeriggio, giovedì 14 giugno e disdetta, senza dare spiegazioni, poco prima della mezzanotte. Si dice che la frenata decisiva sia arrivata da una telefonata di Raffaele Cattaneo, referente politico del consigliere Genoni. Ma anche i ripensamenti di Ghidotti hanno pesato.
Credevo fosse amore
E forse salta anche l’intesa raggiunta fatica dai quattro consiglieri. Una truppa che potrebbe essere decisiva negli equilibri di maggioranza. Ed è per tale motivo, che in tanti, in questi giorni, hanno rivendicato la paternità della nuova formazione. Mandando in confusione qualche elemento che pensava fosse amore, ma alla luce dei fatti ha scoperto essere “un calesse”. Insomma il nuovo gruppo non è il gruppo del sindaco, il quale, a tutti costi, vuole contare i “suoi” per andare al tavolo delle trattative politiche in posizione di forza. O meglio non è esattamente il gruppo del sindaco. Pare, infatti, che davanti al nome scelto (“Idee per Busto“) e alla linea politica del gruppo, Roberto Ghidotti (uno dei fedelissimi del primo cittadino), abbia avuto qualche ripensamento sul passo fatto. Il nome richiama, infatti, quello di alcune liste presenti alle ultime elezioni comunali che avevano come riferimento Lombardia Ideale.
Insomma il gruppo in questione non è granitico. Anzi è piuttosto composito. Ognuno ha le sue ragioni e le sue posizioni. Messe insieme con l’attaccatutto. Tanto che al primo strattone la formazione è tornata a essere quello che era in origine: anime differenti, che forse nemmeno la colla più resistente potrebbe tenere insieme. A lungo.
Il mistero della conferenza e la telefonata
La conferenza, che avrebbe dovuto tenersi questa mattina, è stata convocata ieri, giovedì 13 giugno, nel tardo pomeriggio. Per essere poi annullata, senza spiegazioni, poco prima della mezzanotte. Cos’è accaduto, in quelle poche ore che vanno dalla convocazione alla revoca, di così importante per far saltare una sintesi trovata a fatica tra i quattro consiglieri? Pare una telefonata. Anzi più di una. Del sindaco Antonelli, che forse si è visto sfuggire di mano una parte di quel gruppo, che nel suo schema, avrebbe dovuto garantirgli cieca fedeltà su ogni sua azione e decisione. Ma anche di Raffaele Cattaneo, uno dei tanti referenti politici superiori della truppa, che pare abbia stoppato il suo uomo: Paolo Genoni, suggerendogli di prendersi ancora qualche giorno di tempo. Il perché di questo input lo sanno solo Genoni e Cattaneo. Sta di fatto che questa mattina la sala conferenze di Palazzo Gilardoni, a differenza della situazione politica cittadina, era tranquilla. E deserta.