Busto, dopo il lockdown i libri restano chiusi alle Bossi: recuperarli è un’impresa

BUSTO ARSIZIO – Recuperare libri e quaderni è diventata un’impresa per i genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale Gian Alberto Bossi, in via Dante a Busto Arsizio. La chiusura di tutte le attività per l’emergenza Coronavirus, ha impedito anche il libero accesso alla scuola – che comprende medie e elementari – blindando di fatto il materiale didattico al suo interno.

La richiesta dei genitori

Il continuo accumularsi dei compiti a casa ha complicato la situazione e arrangiarsi solo con le schede non era più possibile, rendendo necessario recuperare i libri. Lo racconta Domenico, papà di una bimba della scuola primaria Bossi e portavoce degli altri genitori: «Abbiamo chiesto di andare a prendere il materiale scolastico dei nostri figli», facendo anche riferimento a quanto è accaduto in altre scuole, «dove la gente è stata accolta secondo un criterio di suddivisione per cognome o classe, e in alcuni casi addirittura entravano direttamente i genitori a recuperare i libri». La risposta che ha ricevuto è stata però diversa: «Solo 3 persone potevano andare a recuperare tutto il materiale dei bambini, che sono 27 solo in una classe, si sta parlando di almeno 200 libri consegnati senza un metodo», racconta Domenico, che aggiunge: «chi ritira i quaderni dovrà poi prendersi l’impegno di organizzare un incontro per restituirli ai proprietari».

E’ difficile organizzarsi per ritirare il materiale

Il problema più grande in questa situazione è rappresentato dal suo aspetto organizzativo: non solo nei confronti di un posto che sia comodo per ritirare libri e quaderni, ma anche per una questione di tempo, visto che molti genitori hanno ricominciato a lavorare. «In una situazione complicata come quella attuale, bisogna trovare un luogo spazioso, con un muretto o qualcosa di simile per appoggiare tutto il materiale –  prosegue Domenico – per questo stavamo pensando al Museo del Tessile o un parco o anche un garage, purché sia raggiungibile con l’auto». Una situazione che di comodo non ha niente, soprattutto se si aggiunge anche il fatto che «dobbiamo fare in modo che si possano rispettare tutte le attuali norme di sicurezza, evitando di creare assembramenti e scongiurando qualsiasi problema coi vigili».

La scuola dovrebbe andare incontro ai genitori

Il caso ha sollevato più di una polemica. Prima fra tutte: «La richiesta di accedere al materiale risale all’inizio del lockdown – insiste Domenico – la scuola ha quindi avuto almeno 2 mesi e mezzo per coordinarsi con il personale stipendiato e garantire a noi genitori di recuperare i quaderni senza troppi problemi». Si rivolge poi all’istituto stesso: «Questo è un grande complesso che gestisce due scuole, tra elementari e medie in via Dante, a cui si aggiunge anche un terzo distaccamento in Piazza Manzoni».

Lamenta poi una mancanza di collaborazione: «Ci consegnassero almeno i libri già suddivisi a seconda dei proprietari, ci limiteremmo ad organizzare un incontro per consegnare il pacchetto intero – conclude Domenico –  invece ci troviamo a dover gestire una situazione inutilmente complessa. E’ mai possibile?».

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