Busto, è un giallo la scomparsa di Riccardo Giuliani. Il papà: «Ti aspettiamo»

BUSTO ARSIZIO – La scomparsa il giorno prima della prova del pranzo di nozze, il mancato stop ad un posto di blocco dei carabinieri di Legnano, l’ultima telefonata criptica con la madre, gli avvistamenti dell’auto la mattina del 25 aprile a Milano e a Como, il farmaco salvavita lasciato a casa. Ha tutti i contorni del giallo la scomparsa di Riccardo Giuliani, 35 anni, manutentore di caldaie di Busto Arsizio. Ieri sera, 12 maggio, “Chi l’ha visto?” ha raccontato a sua storia, che «ha dell’incredibile» come dichiarato dalla conduttrice Federica Sciarelli. Mandando in onda anche l’accorato appello del papà di Riccardo, Gianni Giuliani: «Ti aspettiamo, torna presto».

Il giallo

Riccardo Giuliani non dà notizie di sé dallo scorso sabato 24 aprile. Il giorno successivo, domenica, avrebbe dovuto presentarsi al ristorante scelto per il ricevimento di nozze per la prova del pranzo, insieme alla fidanzata, una giovane di origini filippine. Il matrimonio era in programma per il prossimo 29 maggio, e Riccardo aveva appena saldato la sua quota di acconto per il ricevimento. Ma a quel pranzo il 35enne non ci è mai arrivato. Scomparso nel vuoto da due settimane e mezzo. L’ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti sarebbe quella di un «allontanamento volontario». Ma i motivi sono avvolti nel mistero. Un servizio dell’inviata della trasmissione di RaiTre, Emily De Cesare, ha ripercorso la notte della scomparsa insieme a Gianni Giuliani, il padre di Riccardo. «È venuto da me a pranzo, come ogni sabato, ed era tranquillo, poi alla sera l’ho chiamato e mi ha detto che stava preparando la cena» ha raccontato il papà di Riccardo.

Le ultime tracce

Ma sono tante le tracce che Riccardo, ma soprattutto la sua auto, una Volkswagen Tiguan bianca, ha lasciato nella notte della sua scomparsa. La prima è quella che ha preoccupato di più i familiari del 35enne: alle 2.30 della notte tra il 24 e il 25 aprile, in pieno coprifuoco, l’auto di Riccardo non si ferma all’alt ad un posto di blocco dei Carabinieri sul Sempione alle porte di Legnano, in direzione Busto Arsizio. A quel punto i militari si presentano a casa della madre di Riccardo, la quale, ha rivelato il padre, «lo chiama al telefono per chiedergli come mai non si è fermato al posto di blocco. La sua risposta è stata “non è possibile”, poi ha attaccato il telefono. E da allora non abbiamo più saputo nulla». Le ultime tracce lasciate sono l’agganciamento, da parte del telefono cellulare di Riccardo, della cella di un’antenna telefonica di via Varesina a Milano, alle 6.55, e il passaggio della sua auto sotto due telecamere “leggi-targa”. Quella dell’autostrada Pedemontana all’altezza dell’uscita di Villa Guardia a Como alle 8.30 e quella che sale verso via Monte Sasso a San Fermo della Battaglia, alle porte di Como, due ore e mezza dopo, alle 11.14 esatte. Una strada che, a detta del comandante della polizia locale del paese, porterebbe solo verso Como o verso la Svizzera. Anche se non risulta alcun transito ai valichi di frontiera né è stata ritrovata l’auto in quella zona.

L’appello

Tante «stranezze» che non trovano spiegazione e non danno pace alla famiglia di Riccardo. «Se qualche amico è stato con lui quella sera lo dica» l’appello del papà Gianni dalle telecamere di RaiTre. Riccardo oltretutto non ha effettuato alcun prelievo con bancomat o carta di credito dal giorno della sua scomparsa e non ha portato via niente da casa sua. Nemmeno un farmaco salvavita di cui ha bisogno. «Siamo in una brutta situazione, non lo auguro a nessuno» le parole di Gianni Giuliani, che di fronte alle telecamere rivolge un ultimo accorato appello al figlio: «Ti aspettiamo, sia io che la mamma. Torna presto e cerca di venire il più presto possibile». Il numero di “Chi l’ha visto?”, per eventuali segnalazioni, è 06-8262.

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