Le indennità di turno alle educatrici non erano dovute: il Comune vince il ricorso

educatrici busto protesta

BUSTO ARSIZIO – Indennità di turno alle educatrici, in tribunale vince il Comune. Arriva la sentenza della causa pilota promossa da due dipendenti degli asili nido e delle scuole materne, con il sostegno dei sindacati ADL, CGIL e CUB, per vedersi riconosciuta l’indennità che palazzo Gilardoni, dal 2016, aveva smesso di pagare: il Tribunale dà ragione alla linea del Comune e condanna le educatrici anche al pagamento delle spese processuali. Sartorato (ADL): «Perdiamo tutti. Ma è una battaglia che rifarei».

I precedenti

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Tra il 2016 e il 2017 la protesta delle educatrici era arrivata persino di fronte alla Basilica di San Giovanni, con un presidio in occasione del Concerto di Natale, oltre che in consiglio comunale e di fronte a palazzo Gilardoni, con gli striscioni esposti per sensibilizzare la popolazione sulla battaglia. Una delle questioni più spinose era proprio quella del riconoscimento delle indennità di turno alle educatrici degli asili nido e delle scuole materne. Caso che era finito a carte bollate per poi essere, di fatto, superato in seguito alla firma del contratto nazionale di categoria, che ha chiarito il tema delle turnazioni, limitando le sovrapposizioni e costringendo a cambiare l’orario di lavoro delle educatrici. Finora, quando due ricorsi al Giudice del Lavoro erano arrivati a sentenza, il risultato era stato di segno opposto: in un caso, che riguardava un’educatrice di asilo nido, il giudice aveva dato ragione al Comune, compensando le spese processuali, nell’altro invece l’educatrice di scuola materna aveva avuto pienamente ragione e le spese processuali erano state interamente addebitate a palazzo Gilardoni.

La sentenza

Ora la sentenza del Tribunale che dà ragione alla linea del Comune. «Siamo tuttora convinti di avere ragione noi, perché queste persone facevano i turni e non semplice alternanza – sottolinea il sindacalista di ADL Fausto Sartorato – in attesa di leggere le motivazioni della sentenza, vedremo come muoverci, se appellarla». La sentenza comporta anche ben 3600 euro di spese processuali a carico delle due educatrici che, con il sostegno delle organizzazioni sindacali ADL, CGIL e CUB, avevano promosso quella che era stata definita come una causa pilota, con l’obiettivo di rivendicare le ragioni dell’intero settore. «Si è vinto e si è perso tutti insieme – sottolinea Fausto Sartorato – il sindacato si farà carico delle spese: organizzeremo una colletta tra i dipendenti comunali per ripagare le spese legali. Se dovessi tornare indietro, rifarei questa battaglia in toto. Siamo rammaricati ma restiamo convinti di aver portato avanti una battaglia giusta e doverosa». Uno degli effetti della sentenza sarà anche quello di liberare gli 80mila euro del fondo di salario accessorio che il Comune aveva accantonato a titolo prudenziale in vista di un’eventuale soccombenza in Tribunale: una somma che a questo punto verrà suddivisa tra tutti i dipendenti dell’ente municipale a titolo di premio di produttività.

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