Busto, finti matrimoni per ottenere la cittadinanza: in sei finiscono nei guai

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BUSTO ARSIZIO – La polizia di frontiera ha eseguito nei giorni scorsi 6 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di due cittadini marocchini e quattro giovani donne italiane per i reati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e alla permanenza clandestina di cittadini marocchini irregolari sul territorio. L’indagine è partita su iniziativa degli uomini della polizia di Stato dello scalo aeroportuale nel giugno 2018. Un sedicente cittadino marocchino è stato rintracciato sul piazzale aeromobili. L’uomo era sprovvisto di documenti e biglietto aereo e tentava di bypassare i controlli di frontiera.

L’indagine è partita immediatamente per accertare la provenienza dello straniero e respingerlo. Le verifiche sulle liste passeggeri e le immagini del sistema di videosorveglianza consentiva di accertare che l’uomo era arrivato da Casablanca ed era diretto a Mosca. Sono stati quindi ricostruiti i movimenti del marocchino che aveva preso contatti con una dipendente aeroportuale, la quale utilizzando il proprio badge lo aveva accompagnato sul piazzale nel tentativo di favorirne l’ingresso illegale in Italia. L’uomo è stato respinto mentre la donna, impiegata in una ditta di pulizie, è stata denunciata. Le indagini sono però andate avanti. E’ risultato che la donna aveva contatti con un secondo marocchino, di 40 anni, che bazzicava l’hinterland milanese al quale si era rivolta per regolarizzare il proprio fratello. Il quarantenne, titolare di permesso di soggiorno e residente a Busto Arsizio, era noto per avere la possibilità di pianificare finti matrimoni tra marocchini irregolari e donne italiane dietro compensi che variavano dai 6 agli 11 mila euro. Bastava pagare per ottenere l’agognata cittadinanza. Sono almeno quattro i finti matrimoni al vaglio degli inquirenti. Una quinta unione è stata sventata prima che venisse celebrata. Il quarantenne, in Italia da 8 anni, approfittava di giovani donne italiane con famiglie disagiate che, gioco forza, accettavano le nozze dietro compenso (i compensi venivano corrisposti in più tranches e arrivavano sino a 4 mila euro). Una formula alla inclusive: dalle pubblicazioni, alla cerimonia sino al permesso di soggiorno.

A inizio della settimana gli uomini della Polaria hanno arrestato il quarantenne, mentre la dipendente aeroportuale è stata sottoposta ai domiciliari. Alle 4 spose è stato notificato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. A casa del quarantenne gli investigatori hanno trovato parecchia documentazione relativa ai finti matrimoni.

 

 

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