Busto omaggia il senatore Rossi. Antonelli: «Per lui benemerenza civica»

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BUSTO ARSIZIO – «Un padre per la nostra città. Un padre per tutti noi». E’ il sindaco di Busto Emanuele Antonelli a ricordare con le parole più belle il senatore Gian Pietro Rossi, scomparso nella notte di mercoledì 24 luglio all’età di 92 anni. «Perché lui, smessi i panni del sindaco e del senatore, ha continuato a camminare accanto a questa città proprio come un padre». E Antonelli ha annunciato, durante le esequie di Rossi, celebrate oggi venerdì 26 luglio nella basilica di San Giovanni, davanti a una piccola folla commossa, la riunione straordinaria, il prossimo primo agosto, «Dell’ufficio di presidenza affinché venga valutata la mia proposta di insignire Gian Pietro Rossi della benemerenza civica alla memoria».

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Fede, libertà e politica

Piena la navata centrale di San Giovanni. Presenti tanti cittadini oltre alle istituzioni:  il vicepresidente della Provincia Alessandro Fagioli, sezioni di Anpi e Raggruppamento Alfredo Di Dio, oltre all’eurodeputata Isabella Tovaglieri, il sindaco Antonelli e l’assessore Gigi Farioli, più molti consiglieri comunali. Monsignor Severino Pagani, che ha concelebrato la cerimonia con monsignor Claudio Livetti, ha parlato di tre ambiti della vita di Rossi: «E’ stato uomo di fede – ha detto monsignor Pagani – Altro capitolo è quello relativo alla libertà, con il suo impegno per la Resistenza, e naturalmente quello relativo alla politica». Monsignor Pagani ha proseguito: «Ha vissuto sempre senza mai perdersi d’animo, dimostrando un attaccamento viscerale alla cosa pubblica, una capacità di essere responsabile a volte forse superiore alle sue aspettative: ricordo quando mi disse che nessuno del partito voleva dare la tragica notizia alla moglie di Aldo Moro, cosa che alla fine si è incaricato di fare lui personalmente. Un grande senso di solidarietà lo pervadeva, e, anche negli ultimi mesi, sembrava intatta la sua voglia di poter ripartire da zero e costruire qualcosa di nuovo». Durante la cerimonia è stata anche letta una lettera inviata da Rossi dal carcere, a testimonianza del suo grande senso civico: «Io sono innocente – scriveva Rossi, così come poi fu provato – Riuscirò a perdonare per questo?». Rossi lo ha fatto. «Continuando con il suo grande impegno civico e civile. Oggi davvero Busto Arsizio perde un padre».

busto funerali rossi antonelli – MALPENSA24