Busto, guerra tra provider: Linkem fa un passo indietro. Eolo verso l’archiviazione

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BUSTO ARSIZIO – Linkem fa un passo indietro: scaduti i termini per opporsi alla richiesta di archiviazione depositata dalla procura di Busto per uno dei capi di imputazione contestati a Luca Spada, AD di Eolo. Linkem, concorrente che aveva presentato denuncia nei confronti del colosso bustocco nel providing, non ha battuto alcun colpo e non ha presentato opposizione alla richiesta del pubblico ministero Francesca Parola. I termini per farlo sono scaduti da giorni. Ora è tutto nelle mani del gip Piera Bossi che, va detto, già in sede di indagine aveva considerato inconsistente questo particolare capo di imputazione relativo all’articolo 513 del codice penale (turbata libertà dell’industria e del commercio) in relazione alla persona fisica.

Tutto nelle mani del gip

Spada potrebbe a breve incassare una prima vittoria. Al momento restano contestati a carico degli indagati i reati  di truffa ai danni dello Stato pluriaggravata, furto di radiofrequenze non autorizzate pluriaggravato . E’ possibile che la procura, una volta “pulito” il fascicolo dall’accusa per turbata libertà dell’industria e del commercio proceda con il deposito del 415 bis (l’avviso di conclusione delle indagini). I legali di Spada avevano reso noto di poter provare l’estraneità degli indagati alle accuse con una serie di perizie difensive che potranno quindi essere depositate. Spada aveva già ottenuto il dissequestro dei 3 milioni e mezzo inizialmente bloccati perché considerati dagli inquirenti provento dei presunti illeciti. Eolo non ha infatti alcun problema di insolvenza, anzi: il sequestro non è stato considerato dunque necessario. Spada, dal canto suo, si è sempre detto tranquillo e certo di dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestati. 

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