Busto, i “figli del Sindaco” sono un salasso: 2,4 milioni per i minori in comunità

BUSTO ARSIZIO – «Vi ricordo che stiamo variando in aumento di 100mila euro il capitolo sulla tutela dei minori, che arriva a 2,4 milioni di spese correnti. È una cifra molto importante». L’assessore all’inclusione sociale Paola Reguzzoni lo ha voluto mettere in chiaro di fronte all’aula, nel corso della discussione della variazione di bilancio che aveva destato maggior interesse su altri capitoli di spesa, dal sottopasso di Sant’Anna agli incarichi di progettazione delle opere del PNRR. E non solo perché si tratta di un tema su cui ha da tempo acceso i riflettori, ma anche per invocare la condivisione di tutto il consiglio, a prescindere dagli schieramenti, su quella che definisce «una battaglia che dovrebbe unirci».

Spesa sulle spalle di Busto

Sì, perché quelli che ha snocciolato Paola Reguzzoni sono «numeri insostenibili»: continuano ad aumentare i cosiddetti “figli del Sindaco”, i minori che il Tribunale assegna in affidamento a palazzo Gilardoni e che devono essere inseriti in comunità residenziali protette. «Siamo arrivati a 100 bambini accolti nelle strutture – fa sapere l’assessore all’inclusione sociale – con la variazione il conto totale sul bilancio sale a 2,4 milioni di euro. E al danno si aggiunge la beffa, perché da un paio di giorni è uscita la nuova circolare del Ministero che aumenta il riconoscimento da parte dello Stato per ciascun minore da 45 a 60 euro al giorno. Ma contro una spesa media per l’inserimento in comunità che supera i 100 euro al giorno. Una spesa che in gran parte finisce sulle spalle dei contribuenti di Busto». Ed è su questo dato che Reguzzoni chiede il sostegno di tutte le forze politiche: «È una battaglia che dovrebbe unirci tutti: il costo deve essere interamente sostenuto dallo Stato». L’assessore ha già sollevato il problema di fronte al Prefetto, ma la questione rimane aperta. E Busto paga.

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