Busto, Legambiente critica Agesp: «Un agronomo per 20 mila alberi, non basta»

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BUSTO ARSIZIO –  Il verde pubblico è un continuo problema per la città. «E alla base di tutto c’è la cattiva gestione delle potature da parte di Agesp Attività Strumentali», denuncia Legambiente Busto. Secondo l’associazione infatti, i tagli che sono stati fatti nell’ultimo periodo «sono delle capitozzature, molto dannose per le piante stesse, che rischiano di morire». Lo sostiene Paola Gandini, presidente del circolo bustocco. Legambiente ora sta facendo pressione affinché Agesp presti maggior attenzione a come vengono effettuati gli interventi di cura del verde pubblico.

Le aree più a rischio

«La potatura dovrebbe essere l’ultima spiaggia, da effettuare solo in casi estremi», spiega Gandini. «A volte il rischio è quello di danneggiare le piante stesse. Non ci stupiamo poi se al primo temporale cadono i rami e si creano disagi per i cittadini». Gandini poi mette sul tavolo le aree più critiche della città: largo Po, corso Italia e via Castelfidardo.

Un agronomo per 20mila alberi

«Da quel che sappiamo in Agesp c’è un solo agronomo, a fronte di un patrimonio arboreo di 20 mila piante. E’ evidente che non può bastare – continua Gandini – se davvero si vuol fornire un servizio efficiente. Purtroppo poi, molto spesso il parere degli agronomi rimane inascoltato. Stiamo inoltre organizzando un’iniziativa finalizzata a educare giardinieri e cittadini su come contribuire a prendersi cura il verde pubblico, poiché anche le persone possono dare il loro contributo in tal senso».

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