Busto, Libertas aderisce a Persone e Città: «Partiti lontani dai bisogni del territorio»

BUSTO ARSIZIO – «Calare la politica nel concreto delle esigenze locali». Con questo intento l’associazione politica Libertas di Busto Arsizio annuncia la sua adesione a “Persone e Città”, associazione nata a Varese lo scorso aprile e presieduta dall’architetto Raffaele Nurra. Di fatto, un modo per smarcarsi dai partiti alla vigilia delle elezioni politiche del 25 settembre: «Sceglieremo chi sostenere in base ai programmi e alla loro corrispondenza alle esigenze del territorio» sottolinea l’avvocato Paolo Della Vedova, presidente della realtà bustocca che alle ultime elezioni amministrative si è schierata con la Lista Antonelli eleggendo Marco Lanza in consiglio comunale.

La nota di Libertas

«L’associazione Libertas – si legge nella nota diffusa ieri, 2 agosto – ha deciso di aderire alle scelte, alle iniziative ed ai programmi della nuova associazione, denominata Persone e Città, recentemente costituitasi a Varese, il cui manifesto, già pubblicato, riflette, non solo i principi della stessa nostra associazione Libertas ma rappresenta un programma di azione sociale, culturale e politica che, pur nella consapevolezza del travaglio di strumenti seppur necessari come i partiti, intende “tornare a tradurre in scelte adeguate i valori condivisi”. Per tale motivo la nostra associazione intende collaborare con Persone e Città, ritenendo comuni i presupposti culturali e ideali e condivisi gli obiettivi. Calare, quindi, la politica nel concreto delle esigenze locali».

Gli obiettivi

In “Persone e Città” gli esponenti di Libertas, associazione fondata da Giuseppe Zingale ai tempi del passaggio dall’Udc al Pdl, ritrovano personaggi dal percorso politico affine, come gli ex Udc ed ex Forza Italia di Varese Enrico Angelini e Mauro Pramaggiore. Ed è evidente, alla vigilia del voto del 25 settembre, la volontà di marcare il territorio. «I partiti a livello locale non sono più in grado di intercettare i bisogni e le esigenze delle persone» sottolinea Paolo Della Vedova. Ma l’orizzonte di questa scelta non è immediato: «I cambiamenti si possono produrre dal basso, con associazioni civiche e territoriali che preferiscono la concretezza dei programmi e dei contenuti».

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