Busto, l’imbarazzo del gruppo consiliare di Antonelli: «Non ci ha detto nulla»

busto idee comune magugliani

BUSTO ARSIZIO – Imbarazzo: lo provano, ma non ne parlano ufficialmente. Distanze: le prendono, eccome se le prendono. Non sotto l’aspetto amministrativo però, «perché – dicono tutti in sostanza – mancano dieci mesi alla fine del mandato e non avrebbe senso», ma a livello politico. Infatti c’è chi dice che deve riflettere su cosa farà, chi parla di un’accelerazione rispetto a un possibile ritorno in Forza Italia e chi non ha deciso dove si collocherà, ma sa bene ciò che non farà: «Il partito della Meloni non è la mia casa politica».

La scelta partitica di Emanuele Antonelli non ha dunque un effetto dirompente sul quello che è il suo gruppo in consiglio comunale, ma lascia il segno. O meglio, ha tracciato il solco, la strada che, molto probabilmente, tutti percorreranno per andare altrove. Poiché i cinque consiglieri senza una casa politica scoprono di avere Idee in Comune, ma a questo punto non con il sindaco.

Le telefonate ad personam

Non ha sorpreso la scelta, ma l’annuncio. Tanto che alcuni dei consiglieri di Idee in Comune hanno saputo dell’ingresso del sindaco in Fratelli d’Italia direttamente dalla stampa. «Non ci ha anticipato nulla», rivela qualcuno del gruppo. Insomma, Emanuele Antonelli non ha avuto nemmeno la delicatezza politica di condividere l’annuncio con i consiglieri del suo gruppo. Ovvero con coloro che l’hanno sostenuto nei passaggi più delicati del mandato, e nonostante qualche ceffone politico preso in faccia. Ma non è stato così per tutti, poiché il capogruppo Paolo Genoni sostiene il contrario: «Ci ha avvisato il giorno prima dell’ufficialità». Poi, quando gli si fa notare che qualche consigliere non era al corrente, precisa: «Evidentemente il sindaco ha deciso di fare telefonate ad personam».

Ma non sarà la mancata condivisione a far scoppiare il cinema politico. In Idee in Comune, che della cosa parlerà nei prossimi giorni, l’intenzione è quella di condurre in porto il primo mandato di Antonelli. Lo dice Roberto Ghidotti: «Non cambia niente fino a fine legislatura. Sul dopo, invece, dovrò riflettere. Anche perché io ho scelto di fare un percorso fuori dai partiti e ora, con questa decisione del sindaco, mi ritrovo una cosa ben diversa». E lo conferma anche Genoni: «In questo momento non vedo cosa possa cambiare. In prospettiva sicuramente farò le mie riflessioni, perché la mia appartenenza centrista (Noi con l’Italia di Raffaele Cattaneo ndr) è ben distante da posizioni di sinistra, ma anche da quelle di destra».

Ognuno a casa propria

Una cosa va detta: Antonelli con l’ingresso in Fratelli d’Italia è tornato a casa. Ma ha spinto anche altri a trovare un tetto politico sotto il quale sentirsi di nuovo a proprio agio. Non parla di partiti, ma della speranza di trovare un percorso aderente alle proprie idee, Donatella Fraschini, che poi spiega anche perché nei prossimi dieci mesi non ci saranno smottamenti a Palazzo Gilardoni. Nel senso che magari non avranno più idee (politiche) in comune con il sindaco, ma con la città sì: «Mi aspetto che Antonelli anche adesso continui a essere il sindaco di tutti, al di là delle appartenenze politiche».

Qualcosa di più sul futuro lo dice invece Alberto Armiraglio: «Quattro dei cinque consiglieri vengono da Forza Italia e oggi, se dovessi pensare a un riposizionamento politico, l’approdo più naturale è quello. Come FdI per Antonelli. Sorpreso della sua scelta? Per nulla, anche perché da civico avrà valutato come risulterebbe difficile una sua eventuale ricandidatura».

E in tutto questo non sappiamo come la pensa l’esponente più civico del gruppo, Michela Provisione (chiamata più volte non ha mai risposto al telefono), eletta in consiglio con Busto al Centro e che, ad un certo punto del mandato, è passata proprio sotto l’ala politica del sindaco Antonelli. Mossa che, letta oggi, dà il senso dell’inversione a U: «Ho una visione diversa della politica – ebbe modo di affermare Michela Provisione – E coerenza, perché ho scelto di passare in un gruppo civico, poiché sono civica per convinzione e non per una moda del momento. E ho scelto di aderire a un gruppo che appartiene a un’area di centro, liberale, moderata e cattolica, che esclude gli estremi».

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