Michela Provisione cambia sindaco e apre le porte a Carenzi nella giunta di Busto

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BUSTO ARSIZIO Michela Provisione lascia Busto al centro e dai banchi dell’opposizione passa in maggioranza. Nella Lista Antonelli. Che però, per effetto dello sciame sismico, che da giorni sta creando e smontando gruppi consiliari, che si formano al mattino ma non tirano fino a sera, è in procinto di subire una metamorfosi. Nel nome (Idee per Busto) e nei numeri. Quello di Michela Provisione, che di fatto passa da un “sindaco” all’altro (era infatti candidata a sostegno di Luca Castiglioni ndr), è un passaggio che la politica può forse spiegare, ma la gente fatica a capire. Tanto più che, dicono i rumors, il salto dell’ex consigliera di Busto al centro, apre la porta all’ingresso in giunta di un assessore di area Cl. Del quale si fa già il nome: Angelo Carenzi.

Civica, liberale, cattolica

Che tra Michela Provisione e Busto al centro non ci fosse più feeling lo si sapeva da tempo. Da quando il medico consigliere, sul bilancio di previsione, ha disatteso le indicazioni del gruppo e non ha partecipato al voto. Un segnale. Il primo. Al quale è seguito un lunghissimo silenzio. Tanto che oggi Michela Provisione, dopo aver ufficializzato il passaggio in maggioranza, ha spiegato che «è stata una decisione sofferta, meditata da tempo». Per poi entrare nel merito politico del suo cambio di posizione: «Ho una visione diversa della politica. E coerenza, perché ho scelto di passare in un gruppo civico». Insomma non un salto della quaglia, dice lei, «poiché sono civica per convinzione e non per una moda del momento. E ho scelto di aderire a un gruppo che appartiene a un’area di centro, liberale, moderata e cattolica, che esclude gli estremi». Una scelta, quella di passare dalla minoranza alla maggioranza, dove, più che all’opposizione, dovrà anche condividere proposte provenienti da “destra”. La cosa però non crea alcun imbarazzo a Michele Provisione. La quale spiega anche il perché: «Credo di poter dare il mio contributo in materia di sanità. Non tanto in riferimento al nuovo ospedale, quanto invece sulle emergenza e sui problemi del quotidiano. E in ogni caso valuterò come si configurerà il quadro e darò sempre il mio sostegno a proposte vicine ai miei principi e alle mie radici cattoliche».

Il traino di Paolo Genoni

Con l’approdo di Michela Provisione tra i consiglieri (oggi) della Lista Antonelli, ma domani chissà, si va così a formare, insieme a Paolo Genoniun tandem consiliare vicino a Comunione liberazione e che ha come riferimento Raffaele Cattaneo. L’assessore regionale che qualche angelo carenzi bustogiorno fa, alla vigilia della presentazione del nuovo gruppo consigliare, ha stoppato proprio Paolo Genoni. Insomma un po’ come nel ciclismo, quando il corridore in fuga viene raggiunto dal compagno di squadra per ridare vigore all’azione. Che in questo caso si tradurrebbe con la richiesta di un assessore, rappresentativo di quell’area cattolica, autorevole per curriculum, di grande esperienza e rispetto al quale nessuno porrebbe veti particolari. Un identikit che porta ad Angelo Carenzi (foto), figura perfetta per gestire i Servizi sociali: manager della sanità di alto livello, che ha già guidato anche in passato l’ospedale bustocco. Michela Provisione non conferma tutto, ma gran parte delle cose. Ovvero sull’assessore di area Cl dice: «La richiesta di rappresentanza non sta certo a me farla», ma ribadisce la sua vicinanza a Paolo Genoni, che incarna «l’esperienza cattolica in politica» e, ora che sono nello stesso gruppo la volontà di «dare più forza a queste radici».

Carenzi esclude Sabba

Salvo migrazioni dell’ultima ora il nuovo gruppo sarà a 5: Paolo Genoni, Roberto Ghidotti, Donatella Fraschini, Alberto Armiraglio e Michela Provisione. Insomma i numeri per vantare un posto in giunta ci sono. E anche per tenere fuori dalla porta le ambizioni di Matteo Sabba, “benedetto” da Giacomo Cosentino come riferimento di Lombardia Ideale, ma a questo punto generale con i gradi e  (forse il nome del movimento), ma senza più gli uomini. Che daranno vita a un gruppo e che si chiamerà Idee per Busto. Ovvero una sigla che già nelle ultime elezioni comunali, è stata utilizzata, in alcune realtà della provincia, dai lombardi ideali in attesa di capire con precisione cosa esattamente potrebbe diventare il movimento politico battezzato dal governatore Attilio Fontana.

Il topolino

E alla fine di tutto potrebbe anche essere che, dopo tutte le fratture, i litigi, gli appetiti, gli sgambetti e i riposizionamenti, la montagna partorisca il topolino. Come, dicono gli insider, nei desideri del sindaco Antonelli, il quale vorrebbe chiudere il più in fretta possibile il cinema con un rimpastino sciapo: ovvero cambio del vicesindaco Tovaglieri e inserimento di un nuovo assessore ai Servizi sociali e pesi invariati rispetto all’origine, ovvero 3 assessori della Lega, 2 di Forza Italia e 2 di area civica (Carenzi e Paola Magugliani). Ma tra il dire e il fare di mezzo c’è… una Lega che non ha alcuna intenzione di fare mezzo passo indietro rispetto alla richiesta di un assessore in più e forte del consigliere di ritorno (Livio Pinciroli). Posizione che porterebbe a ridisegnare lo scacchiere con il sacrificio di un assessore o di Forza Italia o di area civica. Senza contare la questione delle quote rosa:  in giunta dovranno esserci almeno tre donne. E da queste non si può prescindere.

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