Busto, manifestazione non autorizzata: Matteo Sabba a processo

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Matteo Sabba

BUSTO ARSIZIO – Manifestazione non autorizzata. E’ l’accusa che oggi, venerdì 8 luglio, ha portato il consigliere della Lista Antonelli Matteo Sabba davanti al giudice monocratico di Busto Arsizio in qualità di imputato.

Manifestazione o flash mob?

I fatti risalgono al 2 maggio 2020, in piena pandemia. Sabba, all’epoca presidente del Distretto Urbano del Commercio di Busto, aveva organizzato un flash mob per protestare contro le chiusure e le restrizioni imposte dal Governo a contenimento della diffusione dei contagi da Covid 19 che stavano mettendo in ginocchio le attività cittadine.

Impugnato il decreto penale

Il flash mob, secondo quanto verificato dalla polizia di Stato presente in piazza Santa Maria per l’occasione, si era invece trasformato in una vera e propria manifestazione durata quasi un’ora e non una manciata di minuti con tanto di comizi vari. In base al testo unico di pubblica sicurezza una manifestazione richiede il rilascio di autorizzazioni che Sabba non aveva richiesto. Di qui la denuncia. Trasformatasi in un decreto penale di condanna (un’ammenda pecuniaria invece di una condanna) che, però, il consigliere di maggioranza ha impugnato.

La linea difensiva

E oggi, in tribunale a Busto, si è aperto il dibattimento. «La nostra linea difensiva è sempre la stessa – commenta brevemente l’avvocato Roberto Aventi, difensore di Sabba – Quello in piazza Santa Maria fu un flash mob e come tale non necessitava di alcuna autorizzazione». Il processo è stato aggiornato al prossimo 28 novembre quando saranno sentiti in aula i testi di accusa e difesa e probabilmente con possibile discussione delle parti.

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