Chiodi (Confcommercio): «L’ex Mizar di Busto disturba il commercio di Gallarate»

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GALLARATE – Un cinema multisala, quattro medie strutture di vendita, spazi per la ristorazione e per lo sport, ma anche insediamenti industriali e artigianali e un poliambulatorio. Quello che sta nascendo all’ex Mizar di Busto Arsizio è troppo vicino a Gallarate per non avere ripercussioni anche al di qua del confine. «Sicuramente sarà un ulteriore elemento di disturbo per le attività commerciali del centro città», dice Renato Chiodi, presidente di Confcommercio Ascom Gallarate-Malpensa.

L’impatto su Gallarate

A lanciare l’allarme sull’effetto Mizar a Gallarate è stato una settimana fa l’ex presidente della commissione Attività produttive Dario Terreni. Con i numeri: «Solo le nuove medie strutture previste a Busto “pesano” quanto un quarto delle attuali superfici esistenti in tutta la città di Gallarate». Quali effetti provocheranno sul tessuto del commercio gallaratese? Difficile quantificarli a priori, ma è evidente che ci saranno, in negativo ulteriormente. «E’ fuori di discussione che avrà un impatto sul centro di Gallarate», dice Chiodi. «Diventa ancor più fondamentale riqualificare la città e valorizzare le sue peculiarità per creare un’antitesi a questi fenomeni che stanno dilagando».

Segnali positivi

Le tante vetrine vuote in centro a Gallarate sono un triste fenomeno che il Covid non ha fatto altro che accelerare. Ma secondo Ascom, ci sono anche segnali in controtendenza. Sono almeno quattro le attività che stanno aprendo – o hanno già aperto in questi giorni – in via Manzoni e dintorni. «Non ci credevo nemmeno io», rende noto il direttore Gianfranco Ferrario. Naturalmente sono tutte legate al settore del food and beverage, a dimostrazione di una città sempre più vivace dall’ora dell’aperitivo in poi. I primi segnali erano già arrivati un anno fa, ma il Covid ha congelato tutto. E’evidente che sta cambiando il modo di vivere i centri storici e Gallarate non fa eccezione. I ritmi sono sempre più simili alle località di villeggiatura, con bar e ristoranti ad alimentare la movida. Per sopravvivere i negozi gallaratesi sono pronti ad adeguarsi. «Anche a rivedere i nostri orari», dice Milena Betto, rappresentante Ascom per il Duc di Gallarate. «Se la città si anima la sera, possiamo valutare di posticipare l’apertura pomeridiana».

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