Busto, omicidio Mendola: Cauchi assolto. Non fu lui il mandante dell’assassinio

BUSTO ARSIZIO – Assolto l’imprenditore accusato di essere il mandante dell’omicidio di Matteo Mendola, trentenne bustese, assassinato la sera del 4 aprile 2017, nei boschi di Pombia. Giuseppe Cauchi, 53 anni, imprenditore edile processato in Corte d’Assise a Novara quale presunto mandante dell’omicidio, per il quale la procura di Novara aveva chiesto la condanna all’ergastolo lo scorso 2 novembre è stato assolti oggi.

Nessun movente

Mendola fu ucciso a colpi di arma da fuoco. Gli esecutori del delitto (Antonio Lembo, che materialmente sparò a Mendola, e Angelo Mancino, suo complice nell’omicidio) in primo grado sono già stati condannati a 30 anni con rito abbreviato. Fu Lembo a chiamare in causa Cauchi, indicandolo quale mandante dell’omicidio, salvo poi dichiarare in aula in qualità di teste di non ricordare nulla dell’accaduto.Per la difesa, a carico di Cauchi, non c’era nemmeno il movente. L’accusa ha ribadito che Lembo non avrebbe alcun modo per calunniare Cauchi, ma per il tribunale gli indizi portati in primo grado non sono bastati. Cauchi è stato assolto, non è escluso che la procura faccia ricorso in Appello.

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