Busto, Pedotti (PD) tenta di spegnere l’incendio: «Primarie per il candidato»

Busto Paolo Pedotti PD

BUSTO ARSIZIO – Il segretario cittadino dei dem Paolo Pedotti prova a spegnere l’incendio di un dibattito acceso sulla direzione che il Partito Democratico dovrebbe prendere in vista delle ormai prossime elezioni comunali. E prova a mischiare un po’ le carte, dopo che autorevoli voci insider del Partito Democratico, hanno tratteggiato lo scenario di un confronto che esiste, seppur tenuto sotto traccia. E lo fa con una nota ufficiale in cui dice e non dice e cala l’asso di briscola delle primarie: strumento di renziana memoria introdotto per innovare e rottamare, adottato a Busto (fino ad ora e paradossalmente) dal centrodestra e diventato (a volte) funzionale per tagliare la testa al toro quando c’è mancanza di sintesi condivisa.

La nota del PD

A meno di un anno dalle elezioni amministrative è comprensibile l’interesse dell’opinione pubblica su come il Partito Democratico si stia preparando all’appuntamento elettorale. Risulta invece meno chiaro comprendere le ragioni di alcune affermazioni anonime e a tratti fuorvianti che esasperano un confronto del tutto positivo che sicuramente ci sarà e che coinvolgerà tutti i cittadini.

Per correttezza è quindi necessario chiarire alcuni elementi. In primo luogo, la direzione del circolo ha espresso apprezzamento per la gestione della fase attuale di emergenza da parte del gruppo consiliare dove la collaborazione, vuoi con le forze della maggioranza locale (Lega e Forza Italia) vuoi con le forze di governo nazionale (Movimento 5 Stelle), è indispensabile e va a tutela dei cittadini e delle imprese che sono state gravemente colpite.

In secondo luogo, nel PD ci sono sicuramente molti nomi e competenze valide per ricoprire il ruolo di candidato sindaco, ma siamo tutti consapevoli che il vero punto di forza è il progetto in sé insieme alla capacità di coinvolgere altre forze politiche e i cittadini in un processo aperto e condiviso, anche e soprattutto dal mondo civico.

In quest’ottica se dovessero emergere più disponibilità a rappresentare il progetto, la proposta cardine rimane quella approvata in sede di congresso cittadino, ovvero il ricorso alle elezioni primarie, quale strumento di ulteriore mobilitazione e di partecipazione dei cittadini. Certo, in un momento politico di elevata volatilità il contesto è ancora tutto da definire, ma proprio per questo motivo non si ha ragione di avanzare alcuna preclusione nei confronti di nessuno né di esasperare il dibattito interno ed esterno che può – anzi deve – essere gestito in maniera costruttiva nell’interesse di tutta la cittadinanza.

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