Busto, autocritiche Pd: “Siamo inconsistenti”. Il candidato che non c’è

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Erica D'Adda, Valentina Verga, Liberto Losa: sono tra i possibili candidati sindaco del Pd

BUSTO ARSIZIO – Centrodestra bustocco in subbuglio per il trasloco politico in Fratelli d’Italia del sindaco Emanuele Antonelli, che ha abbandonato il civismo per tornare alla sponda partitica di destra, alla quale è da sempre ideologicamente legato. E a sinistra? All’apparenza tutto tace. Appunto, in apparenza. Perché anche lì, versante piddino, il confronto è tutt’altro che sopito. Ferve, seppure sottotraccia, ma ferve in prospettiva elettorale e delle possibili candidature. L’ala che storicamente si rifà al Partito comunista (contrapposta alla dialogante di radice democristiana) avverte una debolezza complessiva del locale partito, troppo accondiscendente con l’esescutivo di Palazzo Gilardoni, poco incisivo e per nulla aggressivo. Così che in consiglio comunale non dà (darebbe) mai battaglia vera sui diversi argomenti. “Spesso si lascia correre o ci si sofferma sui particolari e sul contorno” è la critica più ricorrente rivolta ai consiglieri comunali del Pd. Atteggiamento presunto remissivo che nuocerebbe in una visione futura, da ricondurre alla urne.

Un danno presiedere il consiglio

C’è poi chi sostiene che la presidenza del consiglio affidata a Valerio Mariani (il dem che a sorpresa fu eletto alla guida dell’assemblea civica contro il candidato della maggioranza) finisca più per nuocere che per essere funzionale alla causa del partito e, più in generale, dei gruppi d’opposizione. “Mariani è costretto a destreggiarsi tra il regolamento e la necessità di essere sopra le parti. In questo modo rinuncia al suo naturale ruolo che non dovrebbe essere di affiancamento indiretto della maggioranza” sottolinea qualcuno, ponendo in essere un tema di sostanza politica a meno di anno dalle elezioni, periodo in cui i partiti dovrebbero conquistare la massima visibilità e affidabilità. Di Mariani si dice infine che sia l’uomo giusto al posto sbagliato.

Allearsi subito coi Cinque Stelle

Nel Pd bustocco c’è anche chi ritiene importante avviare un concreto dialogo con i Cinque Stelle, in forza dell’alleanza di governo e per affrontare con maggiore forza il periodo pre elettorale. Discorso delicato, questo delle alleanze, ma anche decisivo per una pur sempre possibile, benché al momento improbabile, successo alle urne. Busto è da sempre orientata a centrodestra. A meno che questo schieramento finisca per dividersi, come accadde nove anni fa a Gallarate. Uno scollamento che fece vincere senza fatica la sinistra. Insomma, la speranza è che anche a Busto il centrodestra vada in ordine sparso. “Le scelte politiche e ideologiche di Antonelli potrebbe infatti generare una clamorosa rottura”, sottolineano da sinistra. Possibile? Difficile sostenerlo, nonostante gli attuali mal di pancia sia di Forza Italia sia della Lega. Ma una simile aspettativa nasconde anche un’altra cosa: la consapevolezza della propria debolezza politica e elettorale.

Candidature di peso

Il punto è che la sinistra deve prepararsi per tempo, magari scegliendo da subito un candidato sindaco forte. Il nome che gira in alcuni ambienti è quello di Valentina Verga, attuale consigliera comunale, invisa però al nucleo storico piddino. Che preferirebbe nomi di maggior peso, come l’avvocato Liberto Losa, presidente dell’Anpi, o l’ex senatrice Erica D’Adda, considerata la scelta migliore sia per la sua storia sia per la grinta e la competenza che la caratterizzano sia perché donna. Tutti nomi omogenei al partito per evitare, si afferma, la fallimentare esperienza di quattro anni fa quando il Pd si alleò con i civici. “Una scelta sbagliata che abbiamo pagato in modo pesante”.

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