Busto, pendolari contro Regione Lombardia: “Anni di promesse non mantenute”

busto pendolari lombardia

BUSTO ARSIZIO – «Il trasporto lombardo in caduta libera. Se si va avanti così torniamo a bloccare i binari. Vogliamo risposte e fatti concreti». Al sit-in dei comitati pendolari lombardi in Porta Garibaldi Busto c’è. E si fa sentire.

Pendolari contro Fontana e Sorte

Alle 18 di ieri, giovedì 18 ottobre, l’affondo dei comitati pendolari lombardi, s’è fatto sentire eccome. Una manifestazione pacifica, ma decisamente efficace che sottolinea temi precisi. E non risparmia nulla a Attilio Fontana, governatore di Regione Lombardia e di casa in provincia di Varese vista la provenienza, all’assessore regionale ai trasporti Caludia Maria Terzi, a Rfi e Trenord. E del resto i pendolari lo avevano detto subito: «Mesi di promesse mai mantenute. Noi siamo pacifici ma non ci facciamo prendere in giro. Questo momento di confronto è diretto alle istituzioni».

I comitati stanchi di promesse non mantenute

E allora ieri il documento presentato dai comitati è apparso chiarissimo. Il messaggio per Fontana: «Il governatore ha chiesto scusa e pazienza ai pendolari al mese di marzo. Ma siamo arrivati a ottobre senza che ci sia stato un cambio di passo. E scorda, o forse non ha capito, che la pazienza dei pendolari si traduce in perdite di tempo e denaro». E quello per Terzi: «L’assessore che convoca tavoli, riunioni e incontri con i comitati per trovare soluzioni sul medio lungo periodo, ma non è in grado di trovare misure che arginino il disagio nell’immediato». E infine quello per Rfi: «Inaffidabili, che risponde forse, solo quando viene sollecitata». Per Trenord: «è ormai in regime di autogestione».

“Dobbiamo tornare a immaginare il blocco dei binari?”

L’amara conclusione: i pendolari pagano gli abbonamenti e subiscono. Protestano ma vengono ignorati. E infine, dunque, il monito molto preciso: «La tentazione di abbandonare la via del dialogo è forte e ci chiediamo se sia giunto il momento di mettere in discussione le nostre linee di condotta sin qui improduttive. Forse dobbiamo tornare al passato immaginando di bloccare i binari e di non pagare gli abbonamento?»

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