Busto, prima la adesca. Poi la picchia e la deruba. Anche delle ceneri del cane

castanoprimo polizia arresto pistola

BUSTO ARSIZIO – «Mi ha denunciato per maltrattamenti. Ma io non ho fatto niente». La coscienza sporca che lo ha spinto di fatto ad auto denunciarsi è costata l’arresto a un giovane senza fissa dimora, originario di Arezzo, fermato dagli agenti del commissariato di Busto Arsizio nel pomeriggio di sabato 30 gennaio in centro città. A fronte di questa bizzarra dichiarazioni e del fatto che non ci fossero (ancora) denunce a carico del giovane i poliziotti hanno voluto vederci chiaro.

Rubati gioielli per 10mila euro

Un controllo  della Volante del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio, seguito da una breve fuga e concluso con il fermo di un uomo, ha portato alla luce una storia di maltrattamenti, angherie e abusi, culminati in un furto nell’abitazione della vittima, consumati a diversi chilometri di distanza, in un piccolo comune nel nord della provincia. Sabato pomeriggio, intorno alle 14 la Volante che perlustrava le vie del centro ha deciso di identificare un uomo che, appena i poliziotti gli hanno chiesto i documenti, ha cercato di fuggire. Addosso al sospetto, bloccato in via Cavour e perquisito nonostante i calci e gli spintoni, sono stati trovati dei monili, una scatola con all’interno delle ceneri, gli effetti personali e i documenti di una donna residente appunto in un paese del nord della provincia. Messo alle strette l’uomo, un quarantacinquenne italiano con diversi precedenti e residente in provincia di Arezzo, ha ammesso di aver rubato il tutto alla ex convivente. Quest’ultima, contattata dai poliziotti, ha spiegato di aver conosciuto il quarantacinquenne pochi giorni prima e, nonostante la casualità del loro incontro avvenuto in una stazione ferroviaria, di essere rimasta colpita dalla sua gentilezza, tanto da innamorarsene. Subito dopo i due avevano addirittura iniziato a convivere a casa sua, dove l’uomo si era trasferito, ma ben presto l’innamorato aveva mostrato la sua vera natura. Probabilmente anche per gli effetti della cocaina, il quarantacinquenne veniva colto da improvvisi quanto immotivati attacchi di gelosia, insultava e minacciava, anche impugnando coltelli, la donna, la umiliava, la picchiava e la costringeva a esibirsi in spettacoli erotici a suo beneficio.

Colpo di fulmine fatale

Sempre più terrorizzata e temendo per la sua incolumità, approfittando di un momento in cui entrambi erano fuori casa, la donna si era rifugiata da un’amica sperando che l’uomo la lasciasse in pace e tornasse nei luoghi in cui abita. Al contrario, nella notte tra venerdì e sabato il quarantacinquenne, dopo aver scassinato una finestra, era penetrato nell’abitazione della vittima e aveva rubato  gli oggetti preziosi, tentato di dare fuoco ad alcuni vestiti, orinato sul letto e, non pago, si era anche impossessato dell’urna con le ceneri dell’amatissimo cane Jack che era appartenuto alla donna e alla quale lei era stata particolarmente affezionata, con l’intenzione di ferire i suoi sentimenti  ma  anche di chiedere un riscatto per restituirgliele. Ricostruita la vicenda, gli agenti hanno restituito il maltolto alla vittima e hanno sottoposto il quarantacinquenne a fermo di indiziato di delitto per furto con scasso in abitazione, portandolo in carcere d’intesa con il pm di Busto Arsizio. Per i maltrattamenti e le violenze verrà giudicato dai Magistrati di Varese

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busto picchiata derubata online – MALPENSA24