Busto, Italia Viva guarda al terzo polo ma apre ad Amanda Ferrario: «Nessun veto»

BUSTO ARSIZIO – Elezioni a Busto, Italia Viva c’è. E non ha ancora deciso dove collocarsi. Il partito di Matteo Renzi, guidato in città da Davide Boniotti, ha avviato il confronto con le forze politiche e guarda ad un’ipotesi di terzo polo, come già a Saronno: «Ma non vogliamo escluderci a priori la possibilità di indicare un candidato sindaco». Attenzione anche a quel che succede verso sinistra: da Italia Viva, chiarisce Boniotti, «nessun veto» sulla candidatura di Amanda Ferrario, la preside del Tosi “buttata nella mischia” da Movimento Cinque Stelle, Verdi e Sinistra Italiana. «Qualche perplessità sulla modalità “impositiva” di candidatura – ammette il coordinatore di IV – ma se ci chiedessero un confronto programmatico saremmo disponibili». Del resto anche a Roma si sta trattando per un nuovo governo al tavolo con M5S e PD.

Davide Boniotti, coordinatore cittadino di Italia Viva a Busto Arsizio. Ormai la campagna elettorale per le amministrative sta entrando nel vivo. Come si collocherà Italia Viva e con quali prospettive?
«Italia Viva ha avviato da alcuni mesi un percorso di confronto con varie realtà che abbiano una affinità programmatica e di visione politica. Certo non possiamo tradire il mandato dei nostri sostenitori con alleanze di puro scopo elettorale, anche perché reggere per cinque anni su queste basi non sarebbe possibile. In Italia Viva convivono oggi molte anime, personalmente mi riconosco in una matrice riformista di stampo cattolico, con un chiaro collocamento di centro. Però nel nostro gruppo vi sono plurime esperienze personali con amici provenienti sia dal centrodestra quanto dal centrosinistra, che portano ad avere una visione d’insieme molto ampia».

Quindi collocandovi idealmente al di fuori del bipartitismo potreste puntare a correre da soli o a costituire il terzo polo?
«Oggi è prematuro rispondere a questa domanda, dobbiamo vedere le affinità programmatiche con le altre forze ed avviare un confronto interno. Certo è che ci stiamo muovendo anche in questa direzione e soprattutto non vogliamo escluderci a priori la possibilità di indicare un candidato sindaco».

Ma nella situazione politica attuale a Busto Arsizio quale può essere il plus di Italia Viva?
«
Il nostro posizionamento e le indubbie competenze in seno a Italia Viva possono e devono fare la differenza. Il non abbracciare una visione politica populista o radicale che ha il solo scopo di parlare alla “pancia” degli elettori, ci permette di proporre e valutare la realtà oggettiva con obiettività e entrando nel merito delle proposte, indipendentemente che siamo noi a proporle o che provengano dal centrodestra o dal centrosinistra».

La posizione assunta da Matteo Renzi a livello nazionale pensa che vi possa danneggiare?
«Senza entrare nel merito della questione ampiamente dibattuta e condivisa con la base del partito, posso dire che il riscontro è stato molto positivo, al di là dei sondaggi elettorali che ci vedono in netta crescita, nel nostro piccolo posso dire che gli iscritti ai canali social e i nuovi tesserati sono raddoppiati e le attestazioni di apprezzamento per la posizione assunta sono molteplici. Del resto credo fosse palese a tutti l’approssimazione e la mancanza di contenuto di alcune scelte assunte dall’esecutivo, e poi un detto popolare afferma che chiusa una porta si apre un portone».

In questi giorni è arrivata la candidatura di Amanda Ferrario sostenuta da M5S, Verdi e La sinistra, con un forte richiamo alle altre forze politiche, vi sentite chiamati in causa?
«La preside Ferrario, esprime certamente una candidatura interessante per competenza e notorietà per Busto Arsizio, su cui non abbiamo nessun veto. Nutro a livello personale qualche perplessità sulla modalità “impositiva” di candidatura. Ma se ci chiedessero come Gruppo un confronto programmatico saremmo disponibili, come del resto faremo ed abbiamo già fatto con altri esponenti. Certamente io non vedo un’operazione facile mettere d’accordo posizioni populiste, socialdemocratiche, progressista e riformiste ma onestamente non conosco le capacità della candidata sindaco in questo senso».

Insomma ACCAM ed Ospedale unico pesano sulle alleanze?
«Personalmente e come gruppo Italia Viva di Busto Arsizio ci siamo espressi pubblicamente, chiaramente e in più occasioni in merito ad ACCAM, non siamo aprioristicamente contrari alla prosecuzione delle attività con gli interventi tecnici e gestionali che abbiamo già delineato. L’Ospedale unico è invece un tema su cui stiamo ancora riflettendo, entrambe le soluzioni hanno connotazioni positive e negative, vogliamo vedere una fase di studio più avanzata prima di esprimerci. Ma non sono i soli due temi a cui guardiamo».

Quali altri priorità per il futuro di Busto?
«Recentemente abbiamo fatto una proposta per il recupero dell’area ex Borri, che ha avuto un notevole apprezzamento da parte di alcuni esponenti politici e della società civile di Busto. Vorremmo affrontare anche il tema dei rapporti con l’area vasta Altomilanese, ad esempio per i problemi di collegamento con Milano, l’indubbio isolamento che la nostra città ha subito ad opera delle infauste politiche isolazionistiche di stampo leghista, ha lasciato segni profondi sia a livello cittadino che nei rapporti con le altre amministrazioni».

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