BUSTO ARSIZIO – «Stiamo chiedendo all’autorità giudiziaria di verificare le condotte seguite da Ats Insubria per contenere il contagio nelle Rsa durante l’emergenza sanitaria». Stefania Filetti, neo nominata segretario generale di Cgil Varese riassume così i contenuti dell’esposto presentato da Cgil Varese e Cgil Como nelle tre procure di riferimento del territorio di competenza di Ats Insubria. Ovvero gli uffici giudiziari di Busto Arsizio, Varese e Como.
Coinvolte tre procure
Una decisione, quella di ricorrere a una richiesta di indagine penale che chiama in causa direttamente l’ex Asl, che era nell’aria anche dopo l’incontro avvenuto a metà aprile tra Cgil e Ats Insubria «E che abbiamo a lungo ponderato – continua Filetti – E che è arrivata dopo numerose richieste di chiarimento da noi avanzate su altrettante preoccupanti segnalazioni ricevute, che da Ats non hanno mai ottenuto risposta. Non hanno mai ottenuto una risposta chiara e dettagliata. Di qui la decisione di chiedere all’autorità giudiziaria di eseguire una verifica sulla corretta gestione dell’emergenza sanitaria nelle Rsa». Il quadro, drammatico della situazione, è stimato dalla conta dei decessi. E il tema Covid-Rsa è al centro di altre indagini giudiziarie che vedono impegnate anche altre procure lombarde e non solo.
Si verifichi la situazione
«Noi siamo partiti dal problema dispositivi di protezione individuale per i lavoratori – continua Filetti – Sappiamo perfettamente che giorno è oggi, la situazione pare stia migliorando, ma, anche in vista del futuro, di una possibile seconda ondata a settembre-ottobre, che ci auguriamo non arrivi ma che alcuni tra medici e scienziati paventano, chiediamo di avere una fotografia completa dell’accaduto e dell’attuale situazione». Di fatto nell’esposto depositato ieri, venerdì 26 giugno, si chiede all’autorità giudiziaria di verificare la sussistenza di eventuali omissioni e eventuali profili di reato nell’ambito del contenimento del contagio nelle Rsa durante l’emergenza sanitaria.
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