BUSTO ARSIZIO – «Vorrei segnalare il disagio che sta vivendo la mia famiglia dopo aver contratto il Covid. Dopo avere effettuato il tampone risultato positivo per me mia moglie (nostra figlia negativa), siamo stati abbandonati da medico di famiglia e Asst». Inizia così la lettera (firmata) inviataci dal nostro lettore Luigi M., residente con la famiglia a Busto Arsizio.
Quarantena finita ma nessun tampone
«Abbiamo abbondantemente superato la scadenza della quarantena obbligatoria e siamo ormai asintomatici da tempo, ma non abbiamo ancora ricevuto nessun avviso di appuntamento per fare il tampone di controllo e fine malattia», si legge nella segnalazione che diventa emblema del caos tamponi che da giorni sta travolgendo la provincia di Varese come il resto d’Italia con migliaia di persone in coda per ore davanti alle farmacie o agli hub.
Niente green pass niente lavoro
Le conseguenze si traduco in disagi pesantissimi: «Senza esito non potremo avere il green pass e quindi tornare al lavoro». «Capisco le difficoltà che le istituzioni sanitarie stanno affrontando in questo momento, ma dopo due anni in questa situazione non è possibile giustificarsi con l’eccezionalità della pandemia», continua Luigi.
Lo stress per i più piccoli
«Scrivo anche a nome delle tante persone che probabilmente si trovano nelle nostre stesse condizioni. Vorrei sottolineare inoltre lo stress a cui sono sottoposti i bambini che pur essendo negativi si vedono costretti a stare chiusi in casa».
Tamponi calmierati anche in farmacia
Modificare la procedura per tornare a vivere: «Chiedo di lanciare un appello alle istituzioni (politiche in questo caso) perché modifichino questa assurda procedura o che diano precedenza ai tamponi per chi si trova in questa situazione. O almeno farlo fare anche in farmacia a prezzi calmierati, a proposito il primo nostro tampone l’abbiamo fatto per scrupolo a nostre spese in un laboratorio privato 135 euro».
“Green pass valido da positivo, revocato ora che sono negativo”