Busto, sindacato Adl: «Cuoche di nidi e materne lasciate senza mascherine»

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BUSTO ARSIZIO – «Nessuno ha dato loro le mascherine necessarie e ogni mattina prima di prendere servizio nella mensa delle proprie scuole devono passare in Comune a misurarsi la febbre. Così non va bene». A prendere le difese delle cuoche degli asili nido e delle scuole materne comunali è il sindaco Adl, che chiede a Palazzo Gilardoni di intervenire. «Anche perché ora riprendono anche le educatrici e che fanno, vengono tutte in Comune per provare la temperatura?».

A mettere il problema sul tavolo è il portavoce della sigla sindacale Fausto Sartorato: «Ma vi pare possibile che la cuoca di una scuola di Sant’Anna, prima di prendere servizio, deve venire in centro per misurarsi le temperatura?», attacca il sindacalista il quale continua: «Va benissimi ripartire e tornare al lavoro, ma ci devono essere regole certe, ma soprattutto i lavoratori devono essere messi nelle condizioni per rispettarle. Sulla febbre, forse sarebbe meglio dotare ogni scuola di termoscanner, si renderebbe la vota più facile alle cuoche visto che i punti per provare la febbre sono Palazzo Gilardoni, i Servizi sociali in via Roma, la polizia locale e la biblioteca. Tutti in centro. E chi lavora in periferia?».

Ma la questione sulla quale più spinge Sartorato sono le mascherine: «Nessuno ha fornito loro mascherine protettive, quelle che indossano le cuoche se le sono dovute portare da casa. Anche in questo caso il Comune dovrebbe intervenire. Tanto che mi chiedo cosa pensano dirigente e responsabile della sicurezza di questa situazione. Che a questo punto auspico venga risolta in maniera celere»

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