Busto, Speroni: «In Lega siamo tutti per il sindaco, ma basta veti sui nomi»

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Emanuele Antonelli, Francesco Speroni, Gigi Farioli, Paolo Genoni, Checco Lattuada, Matteo Sabba

BUSTO ARSIZIO – «Il mare è ancora in tempesta. Aspettiamo che si calmi per riprendere a navigare. Anche perché la nave è fragile». Francesco Speroni descrive così la caotica situazione politica di Palazzo Gilardoni. Situazione che il vertice di maggioranza di ieri sera, lunedì 17 giugno, non ha contribuito a districare. Anzi, semmai ha contribuito a ingarbugliare ancora di più, poiché tutti gli invitati hanno messo sul tavolo i loro desiderata, ovvero la richiesta di assessori. Ognuno con le proprie motivazioni. Solo Forza Italia al momento si è chiamata fuori, facendo intendere di voler mantenere i due assessori, lasciando al sindaco Emanuele Antonelli la massima libertà di scelta, ma anche spiegando che il tentativo di “massacro” del partito non verrà subito in silenzio e in maniera inerme. Ma andiamo con ordine.

Qui Lega: nessuno è contro Antonelli

Francesco Speroni di nomi non ne ha spesi. Il segretario del Carroccio sul tavolo ha solo messo la visione del Carroccio. In termini di peso politico e di numeri. Ovvero: 4 assessori, cioè uno in più rispetto a ora e la presidenza delle partecipate in scadenza, Agesp spa. Un ragionamento che parte dal fatto che al momento i numeri elettorali dicono che la Lega è l’unico partito che potrebbe garantire stabilità alla maggioranza. Attraverso un rimpasto generale che comprenda sia i nomi degli assessori, ma anche la ridistribuzione delle deleghe. Oggi molto sbilanciate sul sindaco che in mano ha temi pesanti: Lavori pubblici, Bilancio e Servizi sociali. Ma il passaggio politico decisivo, dal canto leghista, è avvenuto oggi pomeriggio (martedì 18 giugno), quando Speroni ha detto al sindaco Antonelli senza troppi giri di parole che «In Lega non c’è nessuno che gli vuole male, che non c’è ostilità. Ci può essere chi lo appoggia di più e chi di meno, ma non vogliamo far cadere il sindaco». In altre parole: “Sindaco, basta pensare che il tuo nemico numero uno sia Paola Reguzzoni”. E Speroni è stato chiaro anche su un altro passaggio, in vista del momento in cui verranno messi sul tavolo i nomi dei papabili: «La stagione dei veti è finita».

Qui Forza Italia, partito in difficoltà, ma decisivo

Sono in tanti a scommettere sul dimezzamento degli assessori forzisti in giunta e sul taglio di Alessandro Chiesa. Ma i conti sono fatti senza l’oste. Forza Italia al momento è stata cannibalizzata, oltre che dall’inchiesta, anche da una serie di migrazioni: quella di Roberto Ghidotti, che oggi si è sfilato dal gruppo dei “senza bandiera” stoppato qualche giorno fa, per assestarsi di nuovo nella Lista Antonelli. O meglio in quota a Risvegliamo Busto, gruppo civico guidato da Francesco Iadonisi e che diede un contributo decisivo per l’elezioni di Antonelli; ma anche quella di Livio Pinciroli, che potrebbe tornare sul Carroccio e ridurre ancor di più la truppa dei consiglieri azzurri. Che a quel punto avrebbero qualche difficoltà a difendere il tandem in giunta, composto al momento da Chiesa e da Gigi Farioli.

Le anime sciolte

Non riescono a fare gruppo, ma ognuna rivendica un posto in giunta. Lo fa Fratelli d’Italia per voce del coordinatore Checco Lattuada, che ha messo lì sul tavolo il nome di Riccardo Armiraglio, figlio di Alberto, consigliere che sta nel gruppo misto e fa riferimento al gruppo moderato di Lombardia Ideale e che deve ancora prendere una posizione chiara in sala esagonale e all’interno della maggioranza. Lo fa anche Paolo Genoni, che vuole portare nella squadra di governo un uomo di area Cl, tanto che a frenare la nascita del gruppo a quattro è stato proprio il suo referente politico Raffaele Cattaneo. Lo fa Diego Cornacchia, escluso dal tavolo di maggioranza, ma che più volte in consiglio ha dichiarato fedeltà al primo cittadino, ma anche la richiesta di una rappresentanza in giunta. E lo fa persino Matteo Sabba, chiedendo i Servizi sociali e candidando se stesso, dai banchi dell’opposizione di Busto Grande, che potrebbe diventare Lombardia Ideale, nel momento in cui si chiarisce la querelle su chi a Busto rappresenta il movimento politico benedetto dal governatore Attilio Fontana.

I conti che non tornano

4 assessori della Lega, 2 di Forza Italia, 1 per Fratelli d’Italia, 1 per Paolo Genoni, 1 per Matteo Sabba, 1 per la Lista Antonelli, 1 per il gruppo misto. Più Paola Magugliani, voluta in origine dal sindaco, rivendicata in corso d’opera da Busto Grande, ma che ora non si sa più esattamente a chi risponde. Il totale fa 12 potenziali candidature per 7 posti. Insomma ci sono più nomi che sedie. E qualcuno a un certo punto dovrà scegliere. Chi? I referenti di maggioranza presenti ieri sera al vertice hanno chiesto al sindaco di fare sintesi. Il quale dovrà certamente far venire il mal di pancia a qualcuno. Ma è chiaro che tutte le scelte non potranno essere solo ed esclusivamente sue. Per com’è la situazione serve un cappello politico, possibilmente allargato, per rendere quella nave a cui fa riferimento Speroni, se non solida, sicuramente meno fragile. Ma un conto è dirlo e un altro sarà farlo.

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