Busto, lo stupratore seriale faceva l’accento straniero: ma è italianissimo

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BUSTO ARSIZIO – Fingeva di avere un accento straniero lo stupratore dei distributori arrestato su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Busto Arsizio. In realtà è italianissimo, ha 35 anni, ha vissuto a lungo a Legnano e a maggio era già stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Busto perché quando non si appostava viscido dietro ai distributori di benzina (lo ha fatto 5 volte) per aggredire donne indifese molestandole, scippava le vecchiette.

Incidente scappa pregiudicato cardano

Quando non stuprava scippava le vecchiette

Non è un’esagerazione: era esattamente quello che faceva. Tanto da essere finito in manette a maggio. Ii carabinieri erano arrivati a lui grazie al Dna. E proprio quel Dna rilevato dall’Arma ha permesso alla polizia di Stato di accusare il trentacinquenne anche degli stupri: perchè il primo gennaio scorso l’uomo aveva lasciato delle tracce biologiche all’interno di un guanto utilizzato durante l’ultimo tentativo di abuso. Bianco, occhi azzurri, capelli neri, il trentacinquenne, che alle vittime degli abusi, si presentava con il volto coperto, aveva scelto una strada comoda per poter sviare le indagini. Alle donne aggredite parlava con un falso accento. Simulava, il trentacinquenne, un accento dell’est. Come se fosse russo, romeno o qualunque nazionalità quella parlata bislacca e artefatta avrebbe portato alla mente delle vittime. Che avrebbero parlato quindi di un aggressore straniero. Un modo per sviare le indagini, ovviamente, visto che inizialmente proprio uno stranieri gli inquirenti stavano cercando. Un modo per sviare le indagini credibile: nell’immaginario collettivo italiano, a quanto pare, lo straniero è sempre colpevole. L’inchiesta condotta dall’Arma ha però sfatato questo mito: i carabinieri hanno trovato il Dna del colpevole. E la polizia di Stato lo ha trovato e fatto arrestare.

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