Busto taglia del 50% la Tari alle imprese colpite dal Covid. E neutralizza gli aumenti

BUSTO ARSIZIO – Una «riduzione del 50% per le utenze non domestiche che hanno avuto un fatturato 2020 inferiore al 30% rispetto a quello del 2019 per via dell’emergenza Covid» e il recepimento della detassazione dei capannoni produttivi e dei magazzini in cui si producono solamente rifiuti speciali: sono queste le principali novità sulla Tari 2021 per le imprese, annunciate dall’assessore al bilancio Paola Magugliani nel corso della seduta di commissione di ieri, 28 giugno. Vanno ad aggiungersi alla conferma dello sconto secco di 10 euro per chi paga la “bolletta” dei rifiuti con la domiciliazione bancaria.

Lo sconto del 50%

La scelta dell’amministrazione è stata volta alla semplificazione, come spiega l’assessore Magugliani (nella foto): «Il costo dello smaltimento dei rifiuti è da coprire al 100% per legge: è chiaro che se si sceglie di agevolare una categoria non si possono agevolare tutti, e con l’emergenza Covid si è dovuto fare una scelta». Lo “sconto Covid” per il 2021, che va ad aggiungersi alle agevolazioni previste già lo scorso anno, si basa sul principio del calo di fatturato già utilizzato dallo Stato per i ristori. «I documenti che lo attestano sono già in possesso delle imprese, quindi sarà più semplice giustificare la perdita di fatturato per ottenere lo sconto sulla Tari» sottolinea l’esponente della giunta Antonelli. La richiesta di accesso all’agevolazione andrà presentata dalle attività produttive entro il 30 settembre, in previsione della scadenza di pagamento della Tari ad ottobre. «Sempre in un’unica rata oppure in tre rate».

I rischi della detassazione

La scelta di applicare lo sconto alle utenze non domestiche arriva anche in concomitanza con la nuova legge dello Stato che, come riferisce la presidente della commissione bilancio Paola Reguzzoni (Lega), «cancella i rifiuti “assimilabili agli urbani”, imponendo lo smaltimento privatistico dei rifiuti delle attività produttive, e toglie così dal pagamento molte entità produttive, detassando gli spazi in cui si producono questi rifiuti». Con la conseguenza che, «per coprire al 100% i costi di smaltimento, visto che il piano finanziario della Tari è suddiviso per quote tra utenze domestiche e non domestiche, le mancate entrate vengono spalmate su tutte le altre utenze non domestiche, quindi la detassazione dei capannoni porterebbe, in soldoni, ad aumentare la Tari al fruttivendolo e al negozio di abbigliamento. Ecco perché, per lenire questi potenziali aumenti, l’aiuto Covid è stato concentrato sulle utenze non domestiche». Una spiegazione rivolta anche alla consigliera del PD Cinzia Berutti, che invocava «agevolazioni anche per le famiglie che hanno subito perdite per il Covid, come ad esempio i dipendenti in cassa integrazione».

Busto, Palazzo Gilardoni fa lo sconto sulla Tari a chi chiede la domiciliazione

busto arsizio tari sconto – MALPENSA24