La manovra Covid di Busto sale a 6,3 milioni. Un milione di multe in meno

BUSTO ARSIZIO – Per fronteggiare l’emergenza Covid il Comune ha mobilitato più di 6,3 milioni di euro, tra misure a favore dei cittadini e delle imprese (in primis, 3 milioni di euro di sconti e agevolazioni sulla Tari, ma anche 700mila euro per il fondo di solidarietà affitti e 439mila euro per il sostegno alle famiglie in difficoltà) e minori introiti che corrispondono a spese “risparmiate” ai cittadini (come gli oltre 800mila euro tra rette e tariffe annullate in ambito scolastico e gli 80mila euro di ticket della sosta aboliti nel periodo del lockdown). Ma il Covid ha rivoluzionato anche diversi capitoli di bilancio: stimati minori introiti per circa un milione di euro dalle multe, due milioni dall’addizionale Irpef e quasi due milioni in meno dall’edilizia (oneri di urbanizzazione).

Nella riunione di ieri, 20 luglio, della commissione bilancio, l’assessore alla partita Paola Magugliani ha illustrato la manovra di assestamento di bilancio, che rimette definitivamente in riga i conti del preventivo 2020. Inserendo anche le nuove stime di entrata ridotte a causa dei tre mesi di lockdown e le previsioni di nuovi aiuti dal governo in base al decreto rilancio.

I conti della manovra

La manovra Covid in fin dei conti viene rimpolpata di ulteriori 3,2 milioni di euro con questa variazione di assestamento, arrivando così ad ammontare complessivamente a ben 6 milioni e 365mila euro, tra risorse messe a disposizione (5,4 milioni) e minori tasse (961mila euro) chieste alle famiglie e alle imprese di Busto Arsizio. «Una manovra importante – sintetizza l’assessore Magugliani – frutto di cinque mesi di lavoro quotidiano». Un impegno economico che va persino ben oltre ai 5 milioni di euro che erano stati sollecitati dal consiglio comunale di inizio maggio con il maxi-emendamento condiviso da tutte le forze politiche.

Il dettaglio degli interventi

Nel dettaglio, i 5 milioni e 403mila euro di interventi si riferiscono a:

  • Solidarietà alimentare, donazioni raccolte attraverso conto corrente dedicato: 28.245 euro;
  • Contributo per interventi di solidarietà emergenza alimentare (con fondi del governo): 443.359 euro;
  • Contributi a sostegno dei nidi privati: 100.000 euro;
  • Contributi a scuole materne non convenzionate: 135.000 euro;
  • Contributi a supporto del sistema scolastico cittadino: 100.000 euro;
  • Annullamento / riduzione TARI e TASI per utenze non domestiche e attività economiche per inattività emergenza covid: 2.333.323 euro;
  • Agevolazioni TARI per Covid: 700.000 euro;
  • Annullamento TOSAP per attività economiche periodo di chiusura Covid: 93.121 euro;
  • Solidarietà affitti a fronte di emergenza Covid: 705.573 euro;
  • Sostegno alle famiglie in difficoltà economica derivante da Covid: 439.560 euro;
  • Sostegno alle attività estive per minori emergenza Covid: 210.102 euro;
  • Contributi per centri ricreativi: 75.000 euro;
  • Contributi ai centri ricreativi diurni gestiti da oratori: 40.000 euro.

I minori introiti conseguiti, 961mila euro, risparmiati ai cittadini, si riferiscono invece a:

  • abolizione della sosta a pagamento: meno 80mila euro;
  • supporto alle associazioni sportive mediante azzeramento degli affitti delle palestre nel periodo di lockdown (senza variare il contributo annuale in loro favore): meno 33.871 euro;
  • annullamento delle rette di frequenza delle scuole materne comunali: meno 500.000 euro;
  • annullamento rette asili nido comunali: meno 142.000 euro;
  • contributo regionale nidi gratis: meno 120.000 euro);
  • proventi servizio pre e post scuola elementare: meno 40.000 euro;
  • proventi servizio pre e post scuole materne: meno 20.000 euro;
  • proventi rimborso pasti insegnanti statali: meno 12.000 euro;
  • proventi centri estivi: meno 14.000 euro.

I conti rifatti

Ma l’impatto del lockdown sul bilancio 2020 va al di là degli interventi mirati sull’emergenza Covid. Il documento finanziario, che era stato approvato per la prima volta già a fine 2019, è stato di fatto riscritto da capo a piedi. Perché la crisi Covid ha costretto a rivedere al ribasso molte voci di bilancio, come le multe della polizia locale (meno 947mila euro per sanzioni al codice della strada e meno 27mila per altre sanzioni), gli oneri di urbanizzazione (meno 1,9 milioni), gli introiti dell’addizionale Irpef (meno 2 milioni di euro stimati) e quelli degli accertamenti tributati (meno 500mila euro). D’altra parte, il Comune ha potuto risparmiare 1,5 milioni sugli interessi dei mutui grazie all’operazione di rinegoziazione, ha potuto ridurre in modo considerevole gli accantonamenti per il fondo crediti di dubbia esigibilità, meno 1,5 milioni (da 7,7 milioni a 6,2 milioni, anche grazie alla premialità ottenuta per la virtuosità dei tempi di pagamento) e ha inserito 1,8 milioni di euro di aiuti dal governo grazie al decreto rilancio. «Per ora ne sono arrivati 1,3 milioni – spiega l’assessore Magugliani – ci spetterebbero oltre 3 milioni ma in attesa di conoscere i criteri definitivi abbiamo stimato una cifra complessiva di 1,8 milioni tenendo conto delle agevolazioni già ricevute con le rinegoziazioni dei mutui accesi con cassa depositi e prestiti che è una società dello Stato».

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