Caianiello ancora davanti ai pm. Intanto 11 “fedelissimi” sono pronti a patteggiare

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GALLARATE –  A sei mesi esatti dalla maxi operazione della Dda di Milano, che il 7 maggio ha portato a 43 misure cautelari per un sistema di tangenti, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti in Lombardia, potrebbero arrivare già i primi patteggiamenti. Mentre Nino Caianiello continua a parlare: oggi, venerdì 11 ottobre, nuovo interrogatorio davanti al pm Luigi Furno (nella foto). Caianiello ha dichiarato di voler collaborare e di voler cambiare vita prendendo le distanze da coloro con i quali ha compiuto il suo percorso politico negli ultimi 36 anni.

Restano aperti diversi filoni d’inchiesta

Per il 7 novembre, invece, il gip di Milano Maria Vicidomini ha fissato l’udienza per decidere se accogliere o meno le istanze concordate tra pm e difensori per 11 indagati, tra cui Alberto Bilardo, ex segretario di FI a Gallarate e uno degli uomini più vicini a Caianiello, ptando agli inquirenti, burattinaio di un presunto sistema di mazzette e nomine pilotate tra Varese e Milano. Anche Caianiello, tra l’altro, come gli indagati che hanno scelto la strada del patteggiamento, ha deciso da settimane ormai di collaborare e sta continuando a riempire ancora pagine di verbali. Punta anche lui a patteggiare, ma i suoi interrogatori vanno avanti e, dunque, non compare nell’elenco di coloro per i quali e’ stata fissata l’udienza di novembre. L’accordo tra i pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri con le difese ha portato, intanto, a queste istanze di patteggiamento: 3 anni per Bilardo, 2 anni per Stefano Besani, avvocato di Gallarate, per Laura Bordonaro, ex presidente di Accam spa, per Matteo Di Pierro, ex collaboratore dell’imprenditore della Ecol service di Daniele D’Alfonso, per Marcello Pedroni, all’epoca consigliere di Prealpi servizi, per Alessandro Petrone, ex assessore all’Urbanistica di Gallarate, per l’intermediario Pier Michele Miano e per l’imprenditore Piero Tonetti. E ancora 1 anno e 10 mesi per Davide Borsani, all’epoca consigliere di Alfa srl, 1 anno e 8 mesi per Beniamino Crescenti e Andrea Gallina, ex ad di Acqua Novara. Sulle istanze dovra’ decidere il gip, mentre nei giorni scorsi per 71 persone, tra cui gli esponenti lombardi di Forza Italia Piero Tatarella e Fabio Altitonante e per il deputato di FI Diego Sozzani, sono state chiuse le indagini. Restano aperti, però, altri filoni della maxi inchiesta, anche su Sozzani e sull’ex eurodeputata azzurra Lara Comi.

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