Caianiello svela il progetto ai fedelissimi. Ma è la politica a tenere banco

varese caianiello associazione sociale

VARESE – Nino Caianiello in piedi che parla e alle sue spalle un poster con la frase di Oscar Wilde: “Posso resistere a tutto, tranne che alle tentazioni”… di  – aggiungiamo noi – parlare (e fare) politica. E’ questa l’immagine plastica della serata varesina, dove il mullah, ieri lunedì 27 gennaio, davanti a una doppia tavolata di circa sessanta persone, ha ribadito la sua volontà di buttarsi nel nuovo progetto dell’associazione di promozione sociale e non ha resistito alla tentazione di parlare (e fare) politica.

«La politica partitica, come ho promesso, non mi appartiene più – spiega Caianiello – E con questo progetto sociale, se vogliamo, si può parlare di un altro modo di fare politica.  Sul territorio, per dare quelle risposte ai bisogni della gente che gli esponenti di partito, da tempo, hanno smesso di ascoltare».

Presenze e assenze morettiane

“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”. Chissà quanti, tra i presenti (ma anche tra gli assenti) si sarà posto il dubbio di Nanni Moretti in Ecce Bombo. Decidendo poi di esserci. Oppure di non essere presente, come quasi tutti gli esponenti più conosciuti dell’orbita politica di Agorà e più specificatamente di Nino Caianiello. Assenti «per opportunità», giustificati così dallo stesso Caianiello. Che ieri sera, per la presentazione, a grandi linee, del nuovo progetto sociale, ha richiamato più di sessanta persone nella pizzeria Così com’è in centro a Varese. Tra queste gli amici di sempre Ciro Calemme, Roberto Puricelli. Ma anche Carmine Erra, Marco Riganti, Simone Longhini, Roberto Bongini, Gianni Sparacia, Leonardo MartucciGiacomo Navarra, Maurizio Marino, Patrizio Strino; Tiziano Canaglia ed Emanuela Omizzolo.

La Lega, i partiti, Di Maio e Paragone

La politica per Nino Caianiello è un richiamo troppo forte da lasciare inascoltato. Anche ora, dopo la mazzata del 7 maggio che l’ha travolto. E ha segnato il suo presente e il suo futuro. Senza però intaccare la sua natura di “animale politico”, che per anni gli ha permesso di fissare le liturgie delle trattative, le geometrie del potere in Forza Italia e nel centrodestra; a Gallarate come in gran parte della provincia di Varese. Natura che questo nuovo progetto sociale non riesce a tenere a freno, tanto che, mentre Caianiello parla dell’associazione, della necessità di aiutare carcerati, tossicodipendenti e tutti coloro che soffrono delle umane disgrazie, la politica sbuca fuori. E prende quasi il sopravvento.

«Con questo progetto – spiega Caianiello – diciamo “no alla politica. O meglio – precisa – quest’attività sarà un modo diverso di fare politica». E aggiunge: «Non esiste solo la politica che rincorre l’opportunità di un posto fine a sé stesso. E anche i partiti ormai sono tutti autoreferenziali. Anzi, forse ne è rimasto uno solo: la Lega. Che però non è un partito dove c’è democrazia». Ed è qui che l’argine si rompe, che il sociale torna a intrecciarsi con tutto ciò che Caianiello conosce (e riconosce) alla perfezione: la politica appunto. Che tanto gli ha dato e, con la velocità di un fulmine, gli ha tolto. E allora il mullah parla dei Cinque Stelle, di Luigi Di Maio, «che bene ha fatto a buttare fuori Paragone. Anzi, Di Maio è stato fin troppo elegante. Avrebbe dovuto farlo – dice parlando di sé stesso in terza persona – come faceva Caianiello una decina d’anni fa. Anche perché – conclude togliendosi qualche vecchio sassolino dalla scarpa – Paragone dice di conoscere bene chi è Caianiello. Ma pure noi sappiamo perfettamente chi è Paragone. Che resta un amico, sia chiaro, bravo a cogliere l’opportunità politica che gli si presenta davanti».

«Sarò un lavoratore a vostra disposizione»

Alla fine però cosa sia davvero questo progetto sociale non si è esattamente capito. Se avrà gambe per camminare lo si vedrà nelle prossime settimane, forse mesi. La sensazione è che chi c’era, più che per parlare di Frida («un nome che ho buttato lì perché in quel momento avevo davanti la mia cagnolina. Ma come si chiamerà l’associazione lo deciderete voi, mica io») sia venuto per ascoltare la persona che ancora riconosce come punto di riferimento. E per sentire (nel senso di percepire e capire) se Caianiello, seppur con forme diverse, possa ancora tracciare il solco politico dentro al quale camminare. Che non sarà Forza Italia e neppure Agorà. Ma qualcos’altro, che per ora si intuisce appena.

varese caianiello selfie sociale associazione

E l’ex plenipotenziario dei berlusconiani il messaggio lo mette sul tavolo: «Non sarò né il presidente onorario e neppure un membro del direttivo della nuova associazione. Sarò un lavoratore, che metterà a disposizione vostra e di coloro che faranno nascere e guideranno questo progetto sia gli errori fatti, al fine di commetterli più, sia tutto quanto di buono negli anni, e non da solo, ho costruito».

Il ruolo di Ciro Calemme

E’ stato Ciro Calemme con il suo intervento a invitare i presenti ad andare «oltre quel 7 maggio», a piantare le radici della nuova creatura ben prima dello tsunami giudiziario, «perché l’idea c’era da tempo. Io stesso ne avevo parlato con Caianiello e alcuni amici. L’inchiesta ha solo dato un colpo di acceleratore a quanto già stava nascendo e alle nostre convinzioni. Oggi siamo al punto zero. All’inizio di un percorso dove nulla è stato ancora fatto e tutto è da fare».

varese caianiello ciro calemme

C’è già uno statuto però. A quanto pare già condiviso con i presenti nei giorni precedenti la pizzata di ieri sera e c’è anche il numero (sette) dei componenti del futuro direttivo, «che – aggiunge Calemme – sarà composto da persone che non hanno mai avuto incarichi politici». Ma di tutto questo ai tavoli della pizzeria in realtà nessuno ha parlato. E l’idea dell’associazione, dopo gli interventi di Calemme e Caianiello, ha smesso di essere l’oggetto delle discussione. Per lasciare spazio alla chiacchiera, politica, of course, durante la quale si è parlato dei risultati delle elezioni in Emilia e in Calabria, dello stop a Salvini. Ma anche della Lega, di Forza Italia, Fratelli d’Italia e di cosa farà il centrodestra in vista delle elezioni che a Varese, Busto e Gallarate si terranno l’anno prossimo. Insomma si è parlato del futuro. Che però è già il presente.

caianiello progetto fedelissimi politica – MALPENSA24