CALABRESE ROSSONERO: “Troppi infortuni, di chi è la colpa?”

Cosimo Pelaia 

«Se al peggio non c’è mai fine, al meglio non c’è neanche inizio». Citava così un vecchio proverbio, un affermazione la cui risposta è influenzata anche dal modo di vedere negativamente la vita. Ed in questo momento, da qualche settimana a questa parte nella realtà Rossonera non può filtrare soltanto che pessimismo. Si perché, non sta passando ogni stramaledetto giorno che l’infermeria di Milanello si popoli di infortuni: infortuni talmente gravi che farebbero rabbrividire persino anche i vari “Van Basten e Redondo” di qualche anno fa. Infatti ai vari Caldara, Biglia, Bonaventura, Musacchio e Calabria, arriva la notizia del rientro di capitan Romagnoli dal ritiro della Nazionale Italiana.

Altra tegola per il Milan

Stamani dopo aver sostenuto gli esami clinici da parte dello staff Milanista arriva proprio qualche minuto fa, il comunicato ufficiale da parte della società di via Aldo Rossi. “Lesione alla giunzione miotendinea del gemello del polpaccio sinistro”. Romagnoli verrà sottoposto a un nuovo controllo tra 10 giorni. In pratica lo stesso infortunio avuto nelle scorse settimane da parte di Caldara e Biglia (il più grave).

Di chi è la responsabilità?

A questo punto una domanda bisogna porsela: a cosa sono dovuti tutti questi gravi infortuni che stanno decimando una rosa che a inizio campionato si era prefissato l’obiettivo di entrare nelle prime 4 del campionato e che lentamente sta vedendo sfumare all’orizzonte? Alla preparazione atletica sbagliata? Ai troppi carichi di lavoro svolti in settimana? Al tanto lodato MilanLab? Qualcuno in società adesso ci darà delle spiegazioni? Beh, nell’attesa che ce le diano, proponiamo alla squadra, vista la pausa per le nazionali, di fare un giro a Lourdes e di chiedere qualche intervento Divino.

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