Calano i ricoveri, montano le polemiche. Gallera: «Ritardi e omissioni? Falsità»

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Giulio Gallera, assessore lombardo al Welfare

MILANO – «I dati di oggi ci fanno dire che il tasso è in decrescita, ma dovremo convivere per lungo tempo con questo virus». Così il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, commenta i numeri del 18 aprile sul contagio da Coronavirus. Numeri che parlano di 1.246 nuovi casi positivi, in risalita rispetto agli giorni, ma a partire da un numero di tamponi analizzati sempre più alto (11.818 nelle ultime 24 ore), e di un nuovo consistente calo dei pazienti ricoverati negli ospedali, in terapia intensiva e non. Ma non calano invece le polemiche sulla gestione regionale dell’emergenza.

Il riepilogo dei numeri

Se a Roma la Protezione Civile dirada le sue conferenze stampa sull’emergenza (solo due volte alla settimana e non più tutti i giorni alle 18), a Palazzo Lombardia l’appuntamento con il bollettino del contagio rimane fisso. Senza però quello che è stato per un mese e mezzo il suo protagonista principale, l’assessore al welfare Giulio Gallera, che anche oggi lascia l’incombenza al suo collega di partito, il vicepresidente Sala. Il conteggio dei positivi al Coronavirus arriva a 65.381, come detto 1.246 in più rispetto a ieri. Ma si confermano in discesa le persone ricoverate in terapia intensiva (meno 24, in tutto 947) e anche gli altri pazienti ricoverati in ospedale, 585 in meno rispetto a ieri, per un totale di 10.042. «Dati che ci vengono confermati dalle chiamate al 112 e al 118 – aggiunge Sala – gli accessi agli ospedali calano sempre di più, le persone riescono a guarire sempre di più, anche se siamo addolorati per la crescita dei decessi, che ci fa dire che siamo ancora in emergenza». Ma dopo qualche giorno scende anche il numero di persone che non ce l’hanno fatta, sotto le 200 unità: 199, per un totale che però supera quota 12mila. Per quanto riguarda le province, Varese conferma il trend di crescita costante (più 85 casi positivi, per un totale di 2.106), mentre Milano rallenta leggermente e Bergamo rallenta molto.

Gallera risponde alle critiche

Ma l’assessore al welfare Giulio Gallera, pur non mostrandosi in diretta video, non si tira indietro dal rispondere alle accuse di ritardi e omissioni nel fronteggiare il pericolo di infezione da Coronavirus prima che esplodesse. «Le carte non mentono – spiega Gallera – Regione Lombardia ha dato piena e pronta attuazione alle linee guida del Ministero della Salute del 22 gennaio che avevano per oggetto le modalità di presa in carico dei cittadini al rientro dalla Cina e i loro contatti che presentavano sintomi riferibili al Covid, trasmettendole a tutti i rappresentanti del sistema socio-sanitario il 23 gennaio. Ogni altra ricostruzione su ritardi e omissioni è priva di fondamento, vergognosa e strumentale». L’assessore risponde punto su punto, con date e informative diramate da Regione e trasmesse ad ASST e ATS e da qui a cascata a tutto il comparto sanitario. Lo dimostra il fatto che «prima del caso di Codogno sono stati eseguiti 100 tamponi a cittadini con i requisiti indicati dalle prescrizioni ministeriali (provenienti dalla Cina, o loro contatti) secondo le procedure stabilite. Le analisi, fino ad allora, avevano sempre dato esito negativo».

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