Crollano i ricoveri, meno di 1000 in terapia intensiva. Fase 2? «Solo con ok scienziati»

MILANO – Ricoveri in netto calo, pazienti in terapia intensiva sotto le mille unità, per la prima volta dopo quasi un mese (era il 18 marzo), nuovi casi positivi in linea con quelli degli ultimi giorni. La Lombardia vede finalmente la discesa del contagio, e inizia a preparare la ripartenza. «I numeri sono sicuramente un po’ migliori e la cosa ci rasserena molto – ammette il governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana – manteniamo ancora la massima attenzione nelle prossime settimane: se manteniamo e rispettiamo le misure, la situazione migliora. E così cerchiamo di avvicinarci veramente al contagio zero».

I numeri che fanno respirare

In Lombardia i ricoveri in terapia intensiva per i pazienti di Covid-19 sono scesi sotto la soglia dei mille casi, che era stata superata il 19 marzo, nel momento più drammatico dell’emergenza Coronavirus: oggi, 17 aprile, sono in tutto 971 gli ospiti dei reparti di rianimazione, in calo di 61 unità rispetto a ieri, 16 aprile. Anche il numero dei ricoverati in ospedale (non in terapia intensiva) è in netto calo: 729 in meno rispetto a ieri, per un totale di 10.627. Tutto questo mentre i casi positivi in Lombardia salgono complessivamente a 64.135, in aumento di 1.041. Un leggero “rimbalzo” all’insù, dopo due giorni sotto le mille unità, anche se il numero dei tamponi continua a crescere: oggi ne sono stati effettuati 10.839. Anche il numero dei dimessi sale di ben 1.615 unità, a 40.713, di cui 18.850 usciti dagli ospedali. Solo un dato continua a rimanere drammaticamente costante, ed è quello dei decessi: nelle ultime 24 ore altri 243, che portano il conto totale a 11.851.

I dati nelle province

La provincia con più casi positivi è sempre Milano: più 325, in totale più di 15mila dall’inizio dell’emergenza. La provincia di Varese mantiene un trend in linea con quello degli ultimi giorni: altri 68 contagi oggi, 17 aprile, che portano il totale a superare quota 2000.

La Fase Due

Il presidente Attilio Fontana, che oggi ha condotto il punto stampa al posto dell’assessore al welfare Giulio Gallera (al secondo giorno di “assenza”), riferisce della prima riunione del Tavolo per il Patto per lo Sviluppo dedicata alla pianificazione della riapertura della Lombardia. «Subordinata al via libera degli scienziati – avverte il governatore a proposito della controversa data del 4 maggio – noi non ci prendiamo la responsabilità di decidere se non c’è la certezza di poter riprendere una vita praticamente normale» Fontana sottolinea che «la riapertura sarà graduale», sulla base di un piano operativo di gestione a partire dalle filiere che sono rimaste sempre aperte, con un modello di propagazione a cerchi concentrici, a partire dal nucleo essenziale fino ad arrivare alle altre attività correlate e collaterali. La ripartenza, inoltre, dovrà prevedere formule organizzative che riducano al minimo il contatto e il rischio di contagio: smart working incentivato, vendita online e consegna a domicilio per tutte le categorie merceologiche, aperture scaglionate rispetto alle attività e agli orari, tutto strutturato sulle 4 D+1 (Diagnostica, Dispositivi di protezione, Distanziamento e Digitalizzazione, come già annunciato, ma anche «Diritti, alla sicurezza, al lavoro, alla mobilità e allo studio»).

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