MALPENSA – C’è una data per il ritorno di Emirates a Malpensa. La compagnia aerea di Dubai il 2 giugno potrebbe tornare a volare sullo scalo varesino, il suo principale aeroporto del Sud Europa con quasi un milione di passeggeri all’anno verso New York e Dubai.
Ritorno per gradi
Al momento risulta per il 2 giugno un volo Dubai-Milano-New York, mentre il solo volo diretto su Dubai dovrebbe riprendere con una sola frequenza giornaliera dal primo agosto. Avere un orizzonte temporale certo è già qualcosa rispetto alla totale incertezza che domina il trasporto aereo in questo momento, ma naturalmente sono date che bisogna prendere con prudenza. L’emergenza sanitaria è ancora in corso e la sua imprevedibilità non consente di fare previsioni di lungo periodo. Una data spartiacque potrebbe essere il 15 maggio con l’apertura delle frontiere in Europa. Dopo il crollo del traffico a marzo (-99% di passeggeri), a Malpensa però si comincia a intravedere qualche timido segnale di risveglio. Starebbero lavorando per tornare ai primi di giugno anche Delta, Qatar e United.
Air Canada posticipa a ottobre
Dopo American Airlines e Thai Airways, si allunga invece la lista delle compagnie aeree che hanno deciso di annullare l’intera stagione estiva a Malpensa. Almeno fino alla fine di ottobre non ci sarà alcun volo diretto tra lo scalo varesino e il Canada. Air Canada, l’unica compagnia rimasta a volare da Malpensa verso il grande Stato del Nord America a seguito della liquidazione di Air Italy, ha deciso infatti di rinunciare temporaneamente al suo volo su Toronto. Air Canada per la Summer 2020 ha sospeso tutti i voli per il Nord Italia, a dimostrazione che la Fase 2 – soprattutto nel settore aereo – non significa certo un rapido ritorno alla normalità pre-Covid. La compagnia rinuncia a Malpensa ma sembra invece scommettere su Roma, dove è pronto a tornare a volare dal 24 giugno tutti i giorni verso Toronto e Montreal.
Test sierologici in aeroporto
Come si tornerà a volare è un’altra grande domanda al momento senza una risposta certa. Ma è proprio Emirates a offrire un’indicazione su quella che in futuro potrebbe diventare una pratica comune. A Dubai, in coordinamento con le autorità sanitarie locali, ha iniziato a effettuare test sierologici rapidi ai passeggeri in partenza. I test, che sono in grado di fornire in 10 minuti un risultato sull’esposizione pregressa al coronavirus, sono stati compiuti per la prima volta sui viaggiatori che mercoledì 15 aprile si sono imbarcati su un volo per la Tunisia, una delle destinazioni verso cui il vettore emiratino ha ricominciato a volare. Pare che anche Etihad Airways attiverà entro fine aprile procedure simili nell’hub di Abu Dhabi, con uno screening più accurato che prevederebbe anche il monitoraggio della temperatura, il battito cardiaco e la respirazione di tutti i passeggeri che vogliono imbarcarsi. I grandi aeroporti sono destinati a diventare dei centri di check-up medici?
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