«Calcetto sì, cena al chiuso no: assurdo». Ma a Busto c’è chi apre un nuovo locale

BUSTO ARSIZIO – Primo giorno di riaperture per bar e ristoranti in zona gialla. C’è chi porta «speranza», come i tre giovani ristoratori (età comprese tra i 24 e i 27 anni) di Buar Bistrot, inaugurato proprio questa mattina, 26 aprile, alla presenza del sindaco Emanuele Antonelli, del vicesindaco Manuela Maffioli e del presidente del Distretto del Commercio Matteo Sabba (oltre a Simone Pintori, consigliere comunale a Sesto Calende, città di origine di uno dei tre titolari). Ma prevalgono rabbia per norme «folli e assurde», come le definisce Sabba: «Posso andare a giocare a calcetto, che è sport di contatto, ma non posso mangiare o bere una birra seduto a un metro di distanza in un locale». E un po’ di rassegnazione: «Non ci sono altre soluzioni, pur di lavorare si fa tutto il possibile» ammette Gino Savino, ristoratore e delegato FIPE-Confcommercio. In molti in città si stanno industriando con i dehors.

Sabba (DUC): «Calcetto sì, birretta no?»

Il presidente del Distretto Urbano del Commercio di Busto Arsizio Matteo Sabba è fortemente critico nei confronti delle norme sulle riaperture di bar e ristoranti solo al chiuso ma anche sulla proroga del coprifuoco. «Provvedimenti folli e senza senso, che creano confusione. I colleghi operatori sono incazzati. Ma in vista dell’estate siamo positivi».

Gino Savino (FIPE): «Traumatico»

La riapertura è stata «traumatica» per il noto ristoratore bustocco Gino Savino, vicepresidente provinciale della FIPE, l’associazione di categoria dei pubblici esercizi nell’ambito di Confcommercio. «Per poter lavorare si fa di tutto, io stesso oltre alla veranda ho fatto richiesta di un pezzo di strada dove oggi ci sono i parcheggi per poter mettere giù i tavolini. Ma il punto è che fa freddo: i clienti vogliono uscire ma non sempre sono disposti a rinunciare alle comodità. Ma non abbiamo altre soluzioni, poco o tanto che porterà, cerchiamo di sopravvivere».

La scommessa di Buar Bistrot

C’è chi ha aperto proprio oggi, 26 aprile, con il ritorno in zona gialla. È il caso di Buar Bistrot, nuovo ristorante inaugurato in via Cardinal Tosi alla presenza del sindaco Emanuele Antonelli e del vicesindaco e assessore al commercio Manuela Maffioli. «Una scommessa», come la definisce Daniele Pezzoni, che insieme ai suoi ex compagni di scuola all’istituto alberghiero di Stresa Manuel Deretti e Jacopo Castelletta ha deciso di lanciare questa sfida in piena pandemia. «Vogliamo portare un messaggio di speranza». Perché, sottolinea Jacopo, «la gente ha voglia di uscire, e crediamo che la pandemia presto andrà a scemare». La scelta di Busto invece è legata al fatto che «è una città legata alla tradizione – rimarca Manuel – e noi puntiamo su una cucina tradizionale e creativa con prodotti lombardi e piemontesi».

Antonelli raccomanda «buon senso»

«Sono fiero di questi ragazzi, che hanno dimostrato coraggio. I giovani sanno che ne usciremo e sono pronti» ammette il sindaco Antonelli. Che però raccomanda ai suoi concittadini di «usare buon senso e rispettare le minime regole di sicurezza, distanza e mascherine. Già sabato e domenica non mi è piaciuto l’andazzo, ma richiudere ancora si può». La vicesindaco Maffioli lancia un appello ai social, dove «girano messaggi contraddittori» sulle riaperture. «Serve responsabilità». È invece «un bel messaggio quello che lanciano i giovani» di Buar Bistrot, a cui Maffioli fa un “in bocca al lupo”: «Una sfida ci rende tutti felici e spero sia di ottimo auspicio». 

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