Gallarate, i giovani del Pd: «Inaccettabile il silenzio del sindaco sul 25 aprile»

gallarate 25 aprile pd

GALLARATE – Le restrizioni Covid hanno ridotto ai minimi termini le celebrazioni del 25 aprile in tutta Italia. Ma secondo i Gd, il gruppo giovani del Partito democratico a Gallarate si è esagerato, accusando il sindaco Andrea Cassani di non avere speso nemmeno una riga sui social per celebrare l’anniversario della Liberazione. Considerate le edizioni precedenti, i dem non si aspettavano certo che Cassani partecipasse con l’Anpi alla deposizione della corona d’alloro in largo Camussi, «il vero luogo della Resistenza gallaratese», ma avrebbero gradito che «rappresentasse le Istituzioni democratiche e la nostra Costituzione, che nasce dalla liberazione dal nazi-fascismo, non con il silenzio, ma con la condanna esplicita e la celebrazione viva e piena della memoria».

Il silenzio del 25 aprile

Di seguito il commento integrale dei Giovani democratici del Gallaratese:

Un sindaco sempre sui social, tranne il 25 aprile.

Sicuramente non ci saremmo aspettati da Cassani che si mettesse a suonare “Bella Ciao” con il violino, come ha fatto il sindaco di Firenze Dario Nardella, ma nemmeno ci saremmo aspettati che il Sindaco della nostra Città (sempre molto attivo almeno sui social) evitasse di pubblicare anche una sola riga per celebrare il 25 aprile, la Festa della Liberazione, una festa di tutti gli italiani.

In un tempo in cui, peraltro, il consueto corteo tra le strade della città non è stato possibile, questo silenzio assordante è, dal nostro punto di vista, una scelta chiara che ci amareggia come cittadini.

Nei giorni scorsi, inoltre, come abbiamo documentato, sono apparse scritte neo-naziste prive di senno su alcuni muri della nostra città: ci aspettiamo che il Sindaco di Gallarate sia in grado di rappresentare le Istituzioni democratiche e la nostra Costituzione, che nasce dalla liberazione dal nazi-fascismo, non con il silenzio, ma con la condanna esplicita e la celebrazione viva e piena della memoria.

Un Sindaco che non riconosce il giusto valore a una ricorrenza come questa è un sindaco che rinuncia a trasmettere la storia ai più giovani, a celebrare degnamente i sacrifici di chi ci ha preceduti, a riaffermare i valori fondanti del nostro Paese.

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