GALLARATE – Il tema della Resistenza a Gallarate. Questo il tema guida dell’incontro in programma per venerdì 23 aprile, alle 21. A ridosso del 25 Aprile, ricorrenza per celebrare la liberazione d’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista, la sezione gallaratese dell’Anpi richiama l’attenzione dei cittadini con un evento molto sentito. L’invito è esteso a tutti, ma in particolar modo alle nuove generazioni. Come conferma la partecipazione del gruppo Rete degli Studenti Medi, che hanno collaborato per il progetto. La forma dell’incontro è, infatti, un dialogo intergenerazionale, che vede la presenza di Angelo Bruno Protasoni, appassionato di storia e membro dell’associazione Mazziniana Italiana Onlus.
Un evento per i giovani
L’obiettivo giovani dell’evento raggiunge anche la politica in città. Saranno infatti presenti i Giovani Democratici del Gallaratese, che definiscono l’incontro un’occasione «per ricordare e conoscere più a fondo il periodo storico che ha segnato la fine della seconda guerra mondiale e la liberazione del nostro Paese (e della nostra città) dalla dittatura». Ne parla così la segretaria di sezione del gruppo, Anna Zambon: «La novità, che è poi la parte più bella, è che parteciperanno molti giovani: l’evento è dedicato proprio a loro, perché siano coinvolti e si informino sulla storia italiana e di Gallarate».
Purtroppo le restrizioni Covid non permettono un evento in presenza, motivo per cui verrà trasmesso in streaming sulla piattaforma digitale Zoom. Per prendere parte all’incontro basta contattare l’Anpi di Gallarate o il gruppo Rete degli Studenti Medi.
Atti simili non accadano più
Un ulteriore stimolo a organizzare questo incontro sulla Resistenza è la volontà di far fronte agli ancora (troppo) attuali riferimenti alla dittatura. Ne è un esempio la scritta che è comparsa in via Raffaello Sanzio, a Gallarate, per celebrare l’anniversario della nascita di Adolf Hitler. «Sono atti da condannare», mette in chiaro Zambon. «E in questo eventi si parlerà ai giovani perché fatti del genere non accadano più. Il nostro modo di rispondere sarà stimolare le nuove generazioni a conoscere la storia, a informarsi. In modo che in futuro non si ripetano atti come questo».
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