«Resistenza collettiva»: a Cassano il 25 Aprile diventa la Liberazione dal Covid

cassano magnago 25 aprile

CASSANO MAGNAGO – Il 76esimo Anniversario della Liberazione d’Italia è ancora più significativo e reale in questo contesto di catastrofe umanitaria dovuta al Covid -19. In virtù di ciò, l’Anpi di Cassano Magnago e il sindaco Nicola Poliseno hanno aderito all’iniziativa lanciata dal Comitato antifascista di Busto Arsizio, ossia una “Collettiva Resistenza” in piazza Vittorio Emanuele il prossimo 25 aprile.

Un anno di Resistenza

Il comitato antifascista invita i partecipanti a realizzare un cartellone colorato che racconti il proprio anno di Resistenza. Questo affinché si ricordi come la Liberazione del 25 aprile del 1945 fu il frutto del combattere e resistere e che, nel contesto pandemico, almeno su un piano simbolico, la prossima liberazione arriverà certamente dal popolo che ora combatte e resiste negli ospedali, nelle scuole, sui luoghi di lavoro e tra le mura domestiche. Vi sarà inoltre un “microfono aperto” e si potrà intervenire con le proprie storie o riflessioni. Dopo le celebrazione ufficiali a Cassano Magnago Maria Rosaria Fosforino, portavoce ufficiale dell’Anpi Cassanese, insieme a Marina Noce, coordinatrice Anpi scuola e cultura e la presidente Luisella Filippini si recheremo a Busto Arsizio dove leggeranno le testimonianze di Gemma Tagliabue (consigliera comunale), Luciana Sanarico (volontaria associazioni), Renata Magni (figlia del partigiano Magni Paolo, nome di battaglia Spartaco), don Andrea Arrigoni e dei tanti cittadini che hanno deciso di aderire all’evento. Inoltre porteranno e mostreranno con orgoglio il grande cartellone colorato con i messaggi di resistenza e resilienza realizzato dai bambini e ragazzi delle scuole.

La Liberazione oggi

L’invito del 25 aprile 2021 a Cassano è quello di chiedersi come la libertà, il senso della giustizia, della democrazia e dell’equità possano tradursi in pratica politica. «Questo perché essere antifascisti, ieri come oggi, è soprattutto un modo di stare, un modo di pensare, un modo di ricordare, un modo di agire e partecipare. Oggi più che mai è necessario un lavoro di memoria e pratica culturale in difesa del patrimonio valoriale che è stato costruito durante la resistenza». L’Anpi vuole dunque essere una narrazione di passato, presente e futuro.  «Perché non vi può essere gioventù, slancio, dignità se le parole dell’oggi restano sprovviste di quel “prima e dopo” che è l’ossatura del nostro poter camminare. E’ così che si diventa partigiani, prima, e cittadini, poi. Ringraziamo tutti coloro che hanno voluto partecipare raccontandoci le loro storie perché, come scriveva João Guimarães Rosa, “Le storie non si limitano a staccarsi dal narratore, lo formano anche: narrare è Resistere”».

Partigiani e repubblichini

L’iniziativa comune di Anpi e amministrazione comunale segna una fase di disgelo dopo gli attriti sulla onorificenza al soldato repubblichino. Una vicenda comunque non ancora superata. Spiega l’associazione: «I nostri partigiani si ribellarono alla barbarie nazifascista e ai repubblichini, impegnati a tempo pieno a trovare e a catturare antifascisti, partigiani, cittadini italiani ebrei, bambini e malati inclusi, da consegnare ai camerati tedeschi per lo sterminio nei campi di concentramento. E basti questo per dire che i repubblichini non possono essere equiparati ai combattenti per la libertà. Urge, in primis, sottolineare come queste donne e uomini fossero animati da un ideale comune: la libertà».

L’onorificenza al repubblichino indigna l’Anpi di Cassano Magnago

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