Camera di Commercio Varese: «Servono aiuti per digitalizzare anche le Pmi»

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VARESEAziende più digitali ed efficienti, miglioramento della qualità e riduzioni degli sprechi. Questi i risultati dell’analisi condotta dall’ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Varese che mostrano come 1 industria su 3 nella provincia abbia adottato soluzioni 4.0. Il problema però è per le realtà più piccole, che fanno fatica a restare al passo con i tempi.

Innovazione per ripartire

Un’impresa varesina su tre punta sulla quarta rivoluzione industriale, quella digitale per migliorare la propria produzione e il proprio business. Il dato emerge da un’analisi condotta dall’ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio Varese approfondendo l’indagine relativa al terzo trimestre 2020, che aveva coinvolto circa 300 imprese del nostro territorio. «Un’ulteriore conferma – sottolinea il presidente Fabio Lunghi – della capacità innovativa che, anche in un contesto di grande difficoltà legata all’allerta sanitaria, continua a caratterizzare il sistema economico varesino».

Lo sforzo di resilienza e questo sguardo verso il futuro saranno secondo Lunghi «la benzina in grado di far accendere i motori al momento di una ripartenza che dovrà essere la più veloce possibile». Infatti, i risultati ottenuti grazie all’introduzione di tecnologie digitali sono più ce positivi. Si passa da un aumento di efficacia ed efficienza (57,4%), al miglioramento della qualità (27%) e anche alla riduzione degli sprechi (20%).

Per le piccole imprese è difficile

Sono soprattutto le imprese di grandi dimensioni, sopra i 200 addetti, che hanno saputo cogliere le opportunità della trasformazione digitale: il 41% ha implementato tecnologie 4.0. Le piccole aziende, invece, faticano ad avviare un percorso di innovazione: la conferma viene dal dato che solo il 7,8% di queste ha adottato soluzioni 4.0, al di sotto della media lombarda (11,5%).

In particolare, proprio la situazione degli ultimi mesi ha dato ulteriore impulso alla digitalizzazione: il 33% delle imprese industriali varesine è stato spinto dall’emergenza a informarsi sulle tematiche 4.0 e, tra queste aziende, oltre la metà ha dichiarato di prevedere investimenti in tecnologie entro sei mesi.

CamCom in aiuto alle pmi

L’effetto non è stato il medesimo per le imprese artigiane, dove solo 1 su 10 ha sviluppato queste tematiche. «Sembra, dunque manifestarsi una polarizzazione, con le imprese industriali di grandi dimensioni che riescono a governare la trasformazione digitale e le piccole aziende che subiscono barriere in entrata e faticano ad ammodernare i propri modelli di business. Ecco perché, come Camera di Commercio, vogliamo sempre di più fornire un supporto concreto su questi temi, in particolare alle pmi. Imprese cui abbiamo garantito 2 milioni di euro in contributi per la digitalizzazione: risorse destinate a consentire un ulteriore salto di qualità su una materia decisiva per la competitività del nostro sistema economico».

Infatti, la Camera di Commercio ha avviato in questo 2021 un servizio che, usufruendo di giovani e competenti digital promoter, aiuta le imprese che vogliano migliorare la propria presenza online, rispondendo così a esigenze emerse come sempre più essenziali per superare le conseguenze dell’allerta sanitaria con cui stiamo tutti facendo i conti.

Investimenti strategici

Ritornando ai risultati dell’analisi condotta dall’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio, emerge anche che imprese che hanno adottato strumenti 4.0 lo abbiano fatto in un’ottica strategica, con investimenti consistenti: l’80% ha destinato risorse superiori ai 100mila euro.

Di particolare interesse tra le tecnologie 4.0 adottate, la crescita dell’integrazione orizzontale e verticale, segnalata dal 38% delle imprese interpellate. Il che fa pensare a un processo di digitalizzazione che non riguarda più il solo acquisto di macchinari avanzati bensì anche la connessione tra le diverse fasi produttive e commerciali (produzione, logistica, magazzino, vendite) come pure nel rapporto con clienti e fornitori.  Molta attenzione è stata riservata, inoltre, all‘impiego di tecnologie di simulazione così da ottimizzare il processo produttivo: questo avviene nel 26% delle aziende che hanno fatto investimenti 4.0. A seguire, l’Internet of Things (21%) e le risorse destinate alla sicurezza informatica e al business continuity (19%), in risposta alle nuove necessità legate all’attivazione dello smart working.

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