Basket serie A: tra emergenza sanitaria, bilanci e blocco delle retrocessioni

Campionato LBA Green Pass
Umberto Gandini, presidente di Lega Basket serie A

MILANO – Momento critico, molto critico, per tutto lo sport professionistico (per non parlare di quello dilettantistico). La Lega Basket serie A è chiamata a decisioni importanti, che fanno il paio con le enormi difficoltà che sta vivendo il Paese. L’assemblea straordinaria del 29 ottobre ha deciso di… non decidere e ha rinnovato al Governo la richiesta di aiuti alle società professionistiche nei Decreti Ristori. Tuttavia una rivisitazione del format del campionato diventa indispensabile per “mettere in sicurezza” un movimento, quello delle società di serie A, che rischia il tracollo economico tra investimenti per i tamponi e i mancati introiti da botteghino. Proprio la mancanza di incassi provenienti alla voce ticketing potrebbe diventare una zavorra pesantissima per le iscrizioni al prossimo campionato. Tanto che una frangia interna (le due bolognesi Virtus e Fortitudo) arriva persino ad ipotizzare una cancellazione della stagione sportiva in corso “perché senza pubblico non c’è sport”. E nemmeno incassi.

Le riflessioni del presidente dalla Lega Basket serie A Umberto Gandini

Interessanti alcune dichiarazioni di intenti rilasciate dal presidente di LBA Legabasket Umberto Gandini (nella foto) in una recente intervista a Tuttosport.

Sulla tenuta del sistema

“La pallacanestro italiana va avanti grazie agli imprenditori, le aziende, i mecenati che stanno mettendo le loro risorse. Ma non possiamo andare avanti senza una direttiva per le società. Il Governo deve comprendere che siamo un dipartimento economico e sociale, che ha diritti, doveri e responsabilità, anche nei confronti dei giovani, in termini di esempio, di riferimenti per i ragazzi. Il tempo sta scadendo, i club si erano mossi con grande prudenza, ma anche chi aveva messo pochi biglietti e abbonamenti in preventivo riceve nulla”.

Sulla eventuale sospensione della stagione

“Non vedo il motivo, né lo scopo. Abbiamo impegni verso gli sponsor, le tv, le agenzie di scommesse, abbiamo la possibilità di mostrare la bellezza del nostro sport al pubblico che resterà più in casa, doveri nei confronti degli appassionati. Abbiamo contratti da rispettare con giocatori, allenatori, gente che lavora nei club. Siamo stati attaccati in primavera quando abbiamo deciso di fermare il campionato, ora che siamo nelle condizioni di andare avanti vogliamo fermarci? Io ho una sola domanda: perché? E osservo: se ci fermiamo oggi scompariremo, se andiamo avanti rischiamo di fallire, vero, ma abbiamo una possibilità. La tv è una vetrina importante, abbiamo migliorato il prodotto, l’offerta. Lo spettacolo offerto è avvincente”.

Il blocco delle retrocessioni e l’equità competitiva

Se il the show must go on di Umberto Gandini ha un senso, il 29 ottobre Malpensa24 aveva già anticipato una proposta secca e ineludibile. Il blocco delle retrocessioni. La Lega Basket serie A ne dovrà parlare quanto prima, così come sarà senz’altro trattato nella assemblea generale della Federazione Italiana Pallacanestro in programma venerdì 13 a Roma. L’esplodere della pandemia va inevitabilmente a falsare l’equità competitiva del campo: basti vedere le squadra scese in campo senza giocatori importanti (su roster di 10/12 elementi) e le partite cancellate dal calendario. A fronte della drastica riduzione dei budget (questione ticketing), imporre spese extra a squadre che lottano per strappare la salvezza sul campo è fuori dal mondo e dalla eccezionalità del momento storico che stiamo vivendo. La priorità deve essere quella di mettere in sicurezza tutto il sistema della serie A. Sicuramente il blocco delle retrocessioni è la riforma più “tutelante” e meno impattante, lasciando nel contempo spazio anche alle protagoniste della A-2 che riescano e vogliano salire al piano di sopra. E ai possibili ristori del Governo.

L’emergenza sanitaria, la proposta di Ettore Messina e il caso-Milano

E a proposito di emergenza sanitaria, ha sicuramente fatto scalpore la presa di posizione di un monumento del basket internazionale come Ettore Messina (coach della Ax Echange Milano), che il 2 novembre aveva scritto una significativa lettera aperta al mondo del basket sull’opportunità di continuare la Eurolega e le Coppe Europee.

“Stiamo vivendo un periodo molto serio e complicato: i governi di molti Paesi europei hanno preso decisioni basate sulla chiusura delle varie comunità, o parti di esse, per proteggerci dal covid. Ogni settimana abbiamo un numero sempre maggiore di giocatori, allenatori, membri di club che risultano positivi ai vari test, un numero sempre maggiore di partite, in ogni Paese o in ogni competizione internazionale, sono rinviate. Le difficoltà di viaggiare all’estero stanno aumentando le preoccupazioni per la salute di squadre e arbitri. Presto non ci saranno più date disponibili per giocare le partite rinviate. Un numero maggiore di risultati dipenderà dalla fortuna, dal fronteggiare meno contagi nella propria squadra, rispetto a quanto succederà ad altri. Al momento l’unica scelta logica sembrerebbe quella di sospendere le competizioni europee e consentire alle leghe nazionali di finire le loro stagioni nei prossimi quattro mesi, visto che viaggiare all’interno dei propri Paesi è più semplice. Dopo di che, probabilmente a marzo o aprile, tutti i tornei internazionali potranno essere completati, auspicabilmente in tempo per prepararsi poi per le Olimpiadi”.

Parole chiare, nette e soprattutto profetiche. Guarda caso solo una settimana dopo questa lettera aperta nella sua Ax Echange Milano è stato scoperto un focolaio Covid (si parla addirittura di 12 giocatori del gruppo-squadra) e la trasferta di oggi a San Pietroburgo per l’Eurolega è stata cancellata. Dunque, cosa stiamo ancora aspettando?

Campionato LBA Basket serieA – MALPENSA24