I candidati del Pd Varese: «Chi vota Renzi e Calenda aiuta la Meloni e Salvini»

Da sinistra: Corbo, Capriolo, Alfieri, Pacchioni, Leotta, Cauzzo, Rampi

VARESE – «Chi vuole battere la destra non può che votare il Partito democratico. Scegliere Renzi e Calende significa disperdere un voto e favorire la coalizione della Meloni e di Salvini». E’ questo il messaggio politico che viene lanciata dalla sede del Pd di Varese dai candidati alla Camera, al Senato, negli uninominali e nei listini del proporzionale.

Il voto utile

Era nell’aria che dopo le due settimane di propaganda agostana, la campagna elettorale da centometrista avrebbe cambiato subito passo. E il Pd, alla prima occasione (la presentazione dei candidati territoriali avvenuta questa mattina nella sede di via Monte Rosa a Varese) ha messo a segno il primo strappo.

Quello del voto utile che caratterizzerà le poche settimane che mancano al voto del 25 settembre. E che suona così: «Non siamo noi a polarizzare la sfida. E’ questo sistema elettorale che di fatto taglia fuori tutti, terzo polo compreso. Tranne le due grandi coalizioni. Per questo l’unico voto utile a battere le destre è quello che viene dato al Partito democratico».

Battere la destra

In altre parole: Chi vota per il terzo polo, quello di Renzi e Calenda, composto da Italia viva e Azione “butta via” un voto. Certo, Roberto Rampi (senatore uscente e capolista alla Camera), il primo a mettere sul tavolo “la scelta”, è meno brutale nell’esporre la teoria. Però la sostanza non cambia. «In campo – ha spiegato Rampi – ci sono due visioni di Paese: la nostra che crediamo essere la miglior soluzione per l’Italia e quella del centrodestra, che rappresenta un ritorno al passato. L’obiettivo è battere la destra. E per questo chi al Partito democratico sceglie il terzo polo che ha zero possibilità di vittoria, soprattutto negli uninominali, spinge il centrodestra alla vittoria».

Ed è il senatore uscente e candidato capolista per Palazzo Madama, Alessandro Alfieri, per semplificare il concetto, a portare l’esempio dello scontro all’uninominale in una circoscrizione di Milano dove i candidati che si giocano il ticket per Roma sono Emanuele Fiano e Isabella Rauti: «Qui la partita è aperta, ma i voti che non andranno a Fiano e quindi al Pd favoriranno l’elezione dell’esponente di destra».

Temi e contenuti

A introdurre la conferenza stampa è stato il segretario provinciale Giovanni Corbo, il quale ha sottolineato la «capacità del nostro partito di essere presenza concreta sui territori sia con gazebo, ma anche con molte iniziative». E poi i protagonisti, che i cittadini hanno già imparato a conoscere poiché da almeno dieci giorni stanno lavorando nelle città pancia a terra.

Gioventù ed esperienza. «Abbiamo costruito una squadra in grado di rappresentare tutti – ha puntualizzato Alfieri – con persone competenti sui temi di più stretta attualità. Temi che il nostro partito ha porta e continua a portare avanti». Dal caro energia, alla difesa delle micro imprese, delle famiglie con reddito medio basso. Temi che sono contenuti anche dell’Agenda Draghi e che, con coerenza, abbiamo sostenuto e continuiamo sostenere».

I GD

E così nella rosa dei candidati ci sono Matteo Capriolo (uninominale alla Camera) che declina anche nella campagna elettorale nazionale argomenti che sta seguendo come consigliere comunale, ovvero le politiche giovanili e l’importanza di costruire una continuità generazionale; Noemi Cauzzo, altra esponente dei Gd (Giovani democratici) che si occupa di Lavoro «senza dimenticare però le battaglie portate avanti con risultati concreti nelle politiche di genere» e Vittorio Langé, oggi assente giustificato per impegni di lavoro, ma che sta conducendo una campagna elettorale sfruttando anche il dialetto.

Le candidate

E ancora Debora Pacchioni: «Sono a disposizione del partito perché c’è l‘opportunità di cambiare le cose. Personalmente mi è molto cara la difesa dei diritti dei più fragili, quelli di tutti e quindi anche quelli degli anziani»; e Rosanna Leotta: «Insegnante, porto avanti i temi della scuola e mi occupo come volontaria delle categorie fragili. Ho accettato questa candidatura perché voglio un partito popolare, vicino alla gente. In questi anni molta gente si è allontana da questo partito che non è riuscito a dare risposte alle esigenze dei cittadini più fragili. Noi siamo stati in una coalizione per necessità di forza maggiore, ma i temi di difesa delle fragilità non riusciamo mai a portarle avanti fino in fondo».