Candidati sindaci, l’unica certezza è la Gioeubia

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Manca più o meno un anno e mezzo alle elezioni amministrative di Varese, Gallarate e Busto Arsizio ma, complice la categoria degli scriba, si è già aperta la caccia ai candidati sindaci. Noi giornalisti ci mettiamo del nostro, ma la politica ci mette molto del suo. E, tra i politici, sono in tanti a rimestare nel torbido o, se preferite, a pigiare sull’acceleratore dei media per segnare il posto.

Siamo tutti coinvolti in questa corsa in anticipo alla candidatura, quasi fosse una questione prioritaria, da risolvere immediatamente. Sappiamo che da qui alla primavera/estate del 2021 ne passerà di acqua sotto i ponti, tra mille variabili che potrebbero cambiare scenari e, naturalmente, nomi. Ma nessuno degli addetti ai lavori si sottrae a questa specie di gioco, dimenticando che i problemi veri per le tre città più importanti della provincia sono ben altri, molto concreti e, questi sì, da affrontare e risolvere quanto prima. Non foss’altro perché molti di essi sono lì da anni, addirittura da decenni, senza che nessuna amministrazione sia stata capace di trovare loro uno sbocco. L’elenco delle incompiute è lunghissimo e, peraltro, noto a chiunque. Però ci si sofferma sul chi e sui perché di scelte che riguardano persone, appartenenze, primogeniture politiche, non di sicuro i programmi.

Una gara in cui eccelle il centrodestra, per una ragione semplicissima: nel Varesotto non servono sondaggi per conoscere quali siano le tendenze dell’elettorato, storicamente orientato in maggioranza da una parte. La sinistra arriva in seconda battuta e, benché negli anni abbia piantato bandierine a Gallarate e Varese in circostanze favorite dagli errori e dalla presunzione degli avversari, fatica e faticherà a imporsi. Così a centrodestra fioriscono le congetture, molte artatamente fatte passare per buone, prese per buone da noi gonzi della stampa, e rilanciate come fossero verità. Sotto la cenere cova invece il fuoco della lotta politica, dei “non si dice” che invece attizzano il fuoco, dentro e fuori i partiti. Tra chi propende per un candidato e chi, al contrario, gli spara contro. Sappiamo come vanno queste cose, specialmente in uno scenario privo di personaggi capaci di svettare, in senso trasversale, nella pattuglia dei papabili, anche se non tutti sono da considerare mezze figure.

Tra qualche mese si voterà invece per elezioni comunali di minore importanza, ma tutt’altro che da ritenere ininfluenti per le scelte future. Luino, Somma Lombardo e Saronno vanno alle urne un anno prima di Varese, Busto e Gallarate. E’ ai tre centri “secondari” e a tutti gli altri che in provincia rinnoveranno le giunte che bisognerebbe guardare con maggiore attenzione o, comunque, con doveroso interesse rispetto a consultazioni che sono di là da venire, seppure decisive in un’ottica più generale. Al momento, motivo di confronti ipotetici, dominati dal chiacchiericcio, anzi, dal pettegolezzo più che da elementi veri. Il tutto teso ad alimentare la confusione. Tanto che l’unica candidatura che oggi possiamo dire certa riguarda la Gioeubia, la quale si celebra appunto l’ultimo giovedì di gennaio. Però destinata a durare un solo giorno prima di finire al rogo.

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