CARDANO AL CAMPO – Si è presentata sulle scene con il party discotecaro di “Amo Top” e ora ha scelto la trap per raccontare il suo mondo: è “Bimba” il nuovo singolo di Aggie, producer di Cardano al Campo che ha creato il brano partendo da un sample del film di Tim Burton “La sposa cadavere”.
Come il personaggio di un fumetto
«Ho scritto “Bimba” con un obiettivo preciso: parlare di me», ha detto Aggie del pezzo uscito il 18 gennaio. «Non mi interessa parlare degli altri o mettermi a confronto; voglio parlare delle cose che amo, delle cose che mi ispirano e raccontare la mia storia. Voglio far capire chi sono a chi si imbatte in me per la prima volta». Il passaggio dall’edm di “Amo Top”, al sound di “Bimba” potrebbe sorprendere, ma si tratta solo della naturale rappresentazione di influenze poliedriche: «La trap mi fa divertire e venire voglia di raccontarmi come un personaggio di un fumetto, facendomi sentire proprio come una bimba».
Da Jack Skellington ai Fall Out Boy
La producer con il sample tratto dalla colonna sonora di “La sposa cadavere” ha costruito un beat trap per veicolare, tra rimandi e citazioni, una serie di riferimenti ad altri personaggi dell’immaginario di Tim Burton come il Jack Skellington di “Nightmare before Christmas” o il Barnabas Collins di “Dark Shadows”. Vengono invece da emo e pop punk le principali influenze musicali: insieme ai Green Day di “Jesus of Suburbia” e i Blink 182 dell’album “Mark, Tom & Travis Show” appaiono anche artisti come i Fall Out Boy o i The Maine di “Lovely Little Lonely”.
La suburbia e il desiderio di raccontarsi
La nebbiosa dimensione della suburbia sta stretta a Aggie – classe 1996 il cui vero nome è Agnese – fin da adolescente, quando inizia a scrivere testi per raccontare quanto si senta in gabbia. Frequentando Milano per studiare audio engineering al Sae Institute, la futura producer capisce che la città la fa sentire davvero libera di essere sé stessa: cresce sotto l’influenza di diversi generi musicali, dai grandi del pop all’emo/punk rock fino al reggaeton, e suona svariati strumenti, tra cui pianoforte e batteria. A 22 anni interpretare cover non le basta più, e scrive il suo primo pezzo: da lì è nato l’irrefrenabile desiderio di raccontare sé stessa al mondo attraverso un melange musicale e linguistico tutto suo.